Forza Italia “Quali sono i risultati di Lavoro Sicuro?”

SESTO FIORENTINO – Quali sono, a Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, i risultati del progetto “Lavoro Sicuro” promosso dalla Regione Toscana? A chiederlo, con un’interrogazione presentata nei rispettivi consigli comunali, sono stati Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio e Maria Tauriello, Capogruppo di Forza Italia a Sesto Fiorentino. Il progetto Lavoro sicuro, spiegano i […]

SESTO FIORENTINO – Quali sono, a Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, i risultati del progetto “Lavoro Sicuro” promosso dalla Regione Toscana? A chiederlo, con un’interrogazione presentata nei rispettivi consigli comunali, sono stati Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio e Maria Tauriello, Capogruppo di Forza Italia a Sesto Fiorentino.

Il progetto Lavoro sicuro, spiegano i due consiglieri, è stato varato dalla Regione dopo il rogo della “Teresa moda” a Prato, dove morirono sette operai cinesi che lavoravano e abitavano nella stessa fabbrica. “Quali sono dunque i risultati dei controlli operati sulle aziende che operano a  Campi e a Sesto? – dicono i consiglieri – A Campi,  sono state controllate 88 aziende, il 62% ha ricevuto prescrizioni. L’84% di queste ha adempiuto  ed attuato quanto richiesto pagando la rispettiva sanzione comminata senza chiedere ulteriori proroghe. A Sesto le aziende controllate sono state 338 e in 90 di queste sono state riscontrate irregolarità”. Tra le irregolarità riscontrate, spiegano Gandola e Taurielli c’è la “scarsa protezione alle macchine, carenza di dispositivi antincendio, presenza di solventi pericolosi nei mastici in assenza di impianto di aspirazione e fatiscenza dei servizi igienici sono le più frequenti irregolarità riscontrate”. Le situazioni che si presentano, spiegano i due consiglieri, “nell’ambito lavorativo spesso vengono preparati e consumati i pasti, sono presenti bambini in totale promiscuità di ambienti di vita e di lavoro, cucine e mense sono in condizioni igieniche pessime, dormitori abusivi completano un quadro di totale assenza delle più elementari misure di sicurezza delle persone”.

I dati, spiegano i consieglieri, sono stati ricostruiti in base ai numeri suddivisi per Area Vasta. “Dovrebbe essere interesse del sindaco – affermano Gandola e Tauriello – fare quanto possibile per avere a disposizione la situazione dettagliata della realtà del proprio territorio. Nell’Area Vasta Prato, Firenze e Pistoia sono state controllate dal 2015 circa 6080 aziende ed il 61,8% di queste ha ricevuto prescrizioni avendo riscontrato gravi irregolarità 2.

Secondo il Patto, dicono i consiglieri, “il titolare dell’azienda dovrebbe essere una figura ben definita e presente e non un prestanome, dovrebbe esistere un rappresentante dei lavoratori a tutela della sicurezza come avviene normalmente. Se nell’Area Vasta hanno partecipato al Patto ben 200 aziende, solo due hanno aderito a Campi Bisenzio e a Sesto Fiorentino addirittura nessuna”.

“A Sesto – dicono i due consiglieri – il sindaco ha affermato che accanto ai controlli è necessario ricostruire un dialogo tra le istituzioni, le forze dell’ordine, gli enti coinvolti nelle ispezioni ed il tessuto produttivo cinese, perché non è solo attraverso i controlli che si realizza l’integrazione culturale. Noi di Forza Italia invece affermiamo che solo attraverso il pieno e totale rispetto della legge è possibile creare la vera integrazione. Quindi ben venga il dialogo ma che abbia per oggetto in primis l’invito al rispetto delle regole. Adesso ci auguriamo davvero che, come affermato dal presidente della Regione, la task force sia trasformata da straordinaria a ordinaria prevedendo che il piano dei controlli nei capannoni cinesi prosegua anche nel futuro”.