Qualità e Servizi “Il rischio che la pasta si incolli nel monoblocco è altamente improbabile”

CALENZANO – “Il rischio che la pasta si incolli nel “monoblocco” segnalato dall’utente è altamente improbabile”: è quanto risponde (in tempi rapidi al genitore e alla nostra testata) Qualità e Servizi, l’azienda pubblica che si occupa delle mense scolastiche in riferimento alla segnalazione di un genitore che raccontava che ieri, 4 dicembre, sua figlia consumando […]

CALENZANO – “Il rischio che la pasta si incolli nel “monoblocco” segnalato dall’utente è altamente improbabile”: è quanto risponde (in tempi rapidi al genitore e alla nostra testata) Qualità e Servizi, l’azienda pubblica che si occupa delle mense scolastiche in riferimento alla segnalazione di un genitore che raccontava che ieri, 4 dicembre, sua figlia consumando la pasta proposta dalla mensa comunale, l’aveva trovata “monoblocco”. Il genitore aveva segnalato il fatto anche a Qualità e Servizi la cui sede è in via del Colle.

“Il reclamo in questione era già pervenuto ieri alle 10.57 al nostro ufficio qualità – si legge in una nota di Qualità e Servizi – il quale ha immediatamente attivato il consueto iter di verifica e gestione dei reclami, coinvolgendo sia il reparto produzione che il personale addetto alla somministrazione presso la scuola. L’utente segnalante ha ricevuto questa mattina alle 12.04 la nostra risposta, comprensiva dei dati attestanti quanto da noi rilevato e verificato. La tipologia di servizio attivo presso la scuola in questione rende già di per sé poco probabile quanto asserito dall’utente. Infatti presso questo terminale di somministrazione è presente un self service dotato di vasche in acciaio riscaldate, all’interno delle quali le pietanze vengono finite di assemblare: i nostri operatori trasferiscono la pasta all’interno della vasca in acciaio e la condiscono con la salsa, garantendo in questo modo la giusta mantecatura, nonché il mantenimento della giusta temperatura, fino al momento della somministrazione nei piatti dei bambini. Di conseguenza il rischio che la pasta si incolli nel ‘monoblocco’ segnalato dall’utente è altamente improbabile”.

Qualità e Servizi si è attivata immediatamente. “Nonostante questo – prosegue la nota – abbiamo comunque interpellato il nostro personale addetto presso la scuola, il quale ci ha confermato che nel giorno in questione non ha riscontrato alcun difetto qualitativo sulla pasta, la quale risultava ben sporzionabile e quindi perfettamente fruibile dai bambini. Inoltre sugli oltre 7.000 pasti serviti, non ci è pervenuta alcuna altra segnalazione in merito alla pasta servita il 4 dicembre. Questo non smentisce automaticamente quanto segnalato dall’utente in questione, in quanto siamo ben consapevoli della nostra natura umana e quindi non esente da errori, considerando anche che una componente importante del nostro servizio è di tipo manuale”.

Può succedere quindi, che nei grandi numeri si verifichino piccoli problemi. “Allo stesso tempo – prosegue la nota dell’azienda – però non possiamo permettere che la segnalazione di un singolo diventi un problema di collettività, tale addirittura da essere pubblicato su un quotidiano on line fruibile da migliaia di persone; almeno non prima di un trasparente ed onesto confronto, come peraltro avvenuto in privato tra l’azienda e l’utente. L’azienda negli ultimi mesi ha intrapreso un percorso volto ad offrire un servizio di eccellenza, attraverso un cambiamento radicale dell’intera organizzazione, che ha richiesto e richiede ogni giorno il sacrificio, la passione e l’abnegazione di circa 200 persone che lavorano per offrire ai bambini un servizio di qualità”.

L’azienda, scrive nella nota “prende in carico tutte le segnalazioni”. “La nostra professionalità – si legge – ci impone di prendere in carico tutte le segnalazioni, di predisporre le opportune verifiche e le eventuali azioni correttive oppure semplicemente di prendere atto di alcuni episodi per farne spunto di miglioramento e di attenzione, ma non è accettabile che segnalazioni come queste vengano semplicemente e superficialmente divulgate, senza rendersi conto che non essendo rappresentative del servizio, esse demoliscono senza alcun rispetto il lavoro svolto dai lavoratori coinvolti”.