Quando la bellezza “si sente” con le mani: alla Scuola di Arte Sacra un corso per scultori non vedenti

FIRENZE/CAMPI BISENZIO – L’esatta denominazione è “I passi dell’arte”, ovvero un percorso formativo in arti plastiche per non vedenti. Una bellissima opportunità (che si ripete dopo il successo del 2015) a cura della Scuola di Arte Sacra di Firenze che ha progettato un percorso formativo in arti plastiche, un vero e proprio cammino destinato a […]

FIRENZE/CAMPI BISENZIO – L’esatta denominazione è “I passi dell’arte”, ovvero un percorso formativo in arti plastiche per non vedenti. Una bellissima opportunità (che si ripete dopo il successo del 2015) a cura della Scuola di Arte Sacra di Firenze che ha progettato un percorso formativo in arti plastiche, un vero e proprio cammino destinato a proseguire negli anni e che permette ai non vedenti di poter sviluppare e mettere in evidenza tutta la manualità di cui sono dotati. L’iniziativa, infatti, rappresenta una preziosa occasione di formazione, di potenziamento delle facoltà cognitive, creative ed espressive possedute da chi non ha il dono della vista, ma che possiede invece una spiccata “visione” tattile.

Di tutto questo ne abbiamo parlato con uno dei docenti, Fernando Cidoncha. Il progetto è stato realizzato a Firenze anche grazie alla disponibilità della Fondazione Spazio Reale che ospita i partecipanti a questa particolare esperienza artistica. Il corso, che nasce da un’idea di Andrea Bianco, scultore, non vedente, è iniziato il 7 settembre si concluderà sabato 19. Si propone di affrontare lo studio dell’anatomia del volto, grazie anche al prezioso contributo del professor Massimo Gulisano, docente di Anatomia dell’Università di Firenze, che ha assistito gli artisti nel percorso di conoscenza approfondita dei lineamenti principali che lo compongono, nonché il modo in cui tali elementi si comportano in base alle emozioni.

Le emozioni, infatti, provocano cambiamenti nel sistema nervoso autonomo sotto vari aspetti, confluendo nell’espressione facciale e il volto umano riveste un ruolo comunicativo molto importante, in quanto rappresenta il canale principale per la manifestazione delle emozioni. La prima parte delle lezioni è incentrata su una serie di esercizi relativi alla realizzazione di copie del David di Michelangelo, mentre l’ultima parte del corso prevede la realizzazione di un progetto artistico personale, proprio perché la creatività è ritenuta elemento fondamentale per la realizzazione di quella che è a tutti gli effetti un’opera originale.

Tredici gli studenti, provenienti un po’ da tutta Italia, che lavorano appunto sotto le direttive di Fernando Cidoncha, spagnolo di Extremadura, docente di disegno e professore di scultura, fiorentino di adozione, visto che è in città dal 2012. Le lezioni si svolgono dal lunedì al sabato mentre la domenica è dedicata al tempo libero con visite ai principali musei fiorentini, conferenze e altro ancora. Qualche breve cenno, infine, a quello che è il metodo didattico: ogni esercizio pratico è preceduto dalla relativa lezione teorica. Gli studenti, seguiti dai docenti di scultura, dispongono di un calco in gesso, che devono imparare a riprodurre con l’argilla. Quindi è la volta del laboratorio artistico dedicato allo sviluppo dell’opera.

Le ultime lezioni, invece, come già detto in precedenza, sono di natura laboratoriale, dedicate allo sviluppo di un elaborato personale. Grazie alle conoscenze acquisite, gli studenti realizzeranno una maschera per trasmettere una delle emozioni studiate e approfondite. Le migliori opere, infine, saranno selezionate per l’allestimento di una mostra e saranno pubblicate sul relativo catalogo. La scuola, inoltre, sta per lanciare un Master in arte sacra, in modalità blender, al fine di ampliare l’offerta formativa a catalogo. Per ulteriori informazioni consultare il sito https://sacredartschoolfirenze.com