“Quegli alberi? Piantati e mai annaffiati…”. Castelletti, la forestazione urbana è un flop

SIGNA – Se la forestazione urbana può essere una strada da seguire contro l’inquinamento e, come dicono quelli più “forbiti”, contro il “climate change”, un bell’esempio non arriva certo da Signa. Dove, comunque, le responsabilità del Comune sono limitate. Tanti i progetti che in questi anni, pre e post Covid, sono stati presentati in ambio […]

SIGNA – Se la forestazione urbana può essere una strada da seguire contro l’inquinamento e, come dicono quelli più “forbiti”, contro il “climate change”, un bell’esempio non arriva certo da Signa. Dove, comunque, le responsabilità del Comune sono limitate. Tanti i progetti che in questi anni, pre e post Covid, sono stati presentati in ambio regionale. Alcuni molto prima del Covid: fra questi quello relativo alla zona di Castelletti, a ridosso e nei pressi dell’impianto idrovoro di sollevamento in gestione al Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno (che è estraneo alla vicenda), che rientrava fra le varie opere di compensazione ambientale per la realizzazione della nuova pista dell’aeroporto. Solo che, per quanto riguarda la pista, è ancora tutto in alto mare – o per aria, visto che si parla di aerei – mentre i tanti alberi piantati nella zona, di diverse specie fra l’altro, non sono mai “fioriti”. Perché mai annaffiati. A segnalarci la cosa, un gruppo di cittadini residenti fra Signa e Lecore che, rattristati nel vedere queste piante morire lentamente anche in conseguenza del caldo torrido degli ultimi mesi, ci hanno contattati. “E’ un peccato, – raccontano – vedere quegli alberi che dopo essere stati piantati in pratica non hanno mai ricevuto una goccia d’acqua…”. E così, quelli che vedete nelle foto o quasi sommersi dalla vegetazione circostante, sembrano fiammiferi bruciati dalla fiamma dopo il loro utilizzo.

“Il progetto di forestazione e piantumazione – spiega l’assessore all’ambiente del Comune di Signa, Andrea Di Natale – è frutto di un accordo stipulato a cavallo fra il 2016 e il 2017 con la Regione Toscana in merito alle varie opere di compensazione ambientale previste per la nuova pista dell’aeroporto. Su terreni che in parte rientrano nel patrimonio demaniale e, in parte, in quello comunale. Con la gestione, però, anche per quanto riguarda la cura delle piante, a carico della Regione, che ha effettuato la piantumazione, quindi a costo zero per il Comune, nel 2020. Abbiamo ricevuto anche noi la segnalazione da parte dei cittadini che abbiamo già inviato a nostra volta in Regione e ora siamo attesa di una risposta”.