SESTO FIORENTINO – La storia ce la racconta una pensionata sestese di 64 anni che, da tempo, ha un ginocchio che “fa confondere” e così si è rivolta al medico di famiglia che le ha prescritto una radiografia. La donna, che abita a Colonnata, si è rivolta telefonicamente al Cup la scorsa settimana ottenendo un appuntamento presso la Misericordia di Sesto Fiorentino per il 27 febbraio. Ovviamente è necessario pagare un ticket, le avevano annunciato, pari a 46 euro. La pensionata, sospinta più dal dolore al ginocchio che per altri motivi, si è rivolta direttamente alla Misericordia per sapere se si fosse liberato qualche posto prima del 27 febbraio. Alla Misericordia le avevano suggerito che, per il giorno dopo, ovvero giovedì 14 febbraio, sarebbe stato possibile fare l’esame radiografico però a pagamento: 35 euro. La pensionata, dopo un primo momento di sbigottimento, ha accettato l’esame a pagamento disdettando l’appuntamento con il Cup. “Pagarmelo per conto mio – dice la pensionata – mi ha fatto risparmiare un euro rispetto al ticket e, non cosa secondaria, ho fatto l’esame 13 giorni prima che aspettando con il Sistema sanitario regionale”.
La vicenda apre anche un’altra tematica: com’è possibile che pagarsi per conto proprio un esame radiografico possa costare meno che con il sistema pubblico? In definitiva quanto viene a costare una radiografia al cittadino quando utilizza la strada del Sistema sanitario perché oltre al ticket, il cittadino si accolla con tasse e via dicendo anche la quota che la Regione riconosce per quel tipo di esame al laboratorio convenzionato. Un quesito al quale siamo curiosi di dare risposte. Soprattutto in tempi di “spending review”.