Regionali, Adriano Chini (Toscana a sinistra): “No all’aeroporto, sì al Parco della Piana”

CAMPI BISENZIO – Se i social sono ormai un po’ “come il bar della sport”, “la politica è e resta una cosa seria”. Adriano Chini, candidato per Sinistra Italiana nella lista Toscana a sinistra, a sostegno di Tommaso Fattori alle prossime elezioni regionali, non ha dubbi, ribadendo, anche in questa occasione, la propria posizione e […]

CAMPI BISENZIO – Se i social sono ormai un po’ “come il bar della sport”, “la politica è e resta una cosa seria”. Adriano Chini, candidato per Sinistra Italiana nella lista Toscana a sinistra, a sostegno di Tommaso Fattori alle prossime elezioni regionali, non ha dubbi, ribadendo, anche in questa occasione, la propria posizione e quelle che sono le sue battaglie da sempre. Già consigliere regionale dal 2005 al luglio del 2007, quando si dimise per tornare a Campi – e assumere l’incarico di vice-sindaco – in seguito alle vicende urbanistiche che allora “travolsero” il Comune per poi essere rieletto sindaco l’anno successivo.

Da cosa nasce la sua candidatura?
“Mi sono candidato perchè me lo ha chiesto il mio partito, Sinistra Italiana. Più di una volta. Le prime due ho detto di no, alla terza ho risposto convintamente sì perchè c’era, e c’è, una “battaglia” da fare”.

Battaglia ma potremmo dire battaglie, storiche, le sue da sempre…
“Ci rimproverano perché diciamo no all’aeroporto. In realtà noi diciamo e vogliamo dire tre sì. Sì al Parco della Piana, che deve essere “la nostra Amazzonia”; sì a una mobilità sostenibile che preveda l’arrivo della tramvia a Campi ma anche a Sesto e a Calenzano; sì al nuovo ponte sull’Arno a Signa, con un tracciato che metta d’accordo entrambi i Comuni, compreso anche Lastra a Signa ovviamente. Da quanto si legge devono arrivare tanti soldi in Toscana; ecco, il mio auspicio è che vengano utilizzati per dare risposte concrete alle esigenze della Piana che in questi anni, da parte sua, ha dato tanto. E non per un’opera come l’aeroporto che rappresenta un grande problema e per la quale non c’è niente di concreto”.

Da sempre uomo di sinistra, vede reale il ritorno di una “politica fascista” come si sente ripetere da più parti?
“Quello che deve preoccuparci è la violenza, spesso non solo verbale, che “impregna” tutte le nostre comunità. Un fenomeno a cui hanno dato fiato varie posizioni di intolleranza assunte dalla Lega. Certo è che non tutti quelli che votano Lega o Fratelli d’Italia possano essere considerati fascisti o razzisti. A loro, però, a coloro che hanno votato uno dei due partiti, vorrei fare una domanda: siete sicuri che quella intrapresa è la strada giusta?”.

Cosa succederà domenica e lunedì?
“Probabilmente, il fatto che gli elettori riceveranno due schede, li invoglierà ad andare a votare. E il referendum farà un po’ da traino. Se, al contrario, ci fosse stata una scheda sola, fosse quella delle regionali o quella per il referendum, penso che la percentuale dei votanti sarebbe stata estremamente bassa. Un ulteriore segno del disamore verso la politica che, purtroppo, in questi anni è sensibilmente cresciuto”.

Sarà un voto politico?
“Francamente non credo, sarà un voto amministrativo e sui candidati. E, in questi frangenti, chi è meno conosciuto è favorito. Anche se sono dell’idea che nessuno dei due candidati, di centro-sinistra e di centro-destra, raggiungerà il 40% delle preferenze. Personalmente chiedo di non votare né Giani, né la Ceccardi ma Toscana a sinistra che, con coerenza, ha sostenuto e sosterrà il no all’aeroporto e il sì al Parco della Piana”.