SESTO FIORENTINO – Che per la Ginori la situazione non sia più quella di tre anni fa, è scontato, la fabbrica ha riaperto e attualmente ci sono 277 persone che vi lavorano con un incremento delle assunzioni, visto che alla riapertura erano 215. Lavoro e interventi di miglioramento e manutenzione ordinaria e straordinaria sono stati fatti in questi anni dal nuovo proprietario, ma il cerchio non si è chiuso. Quello che manca, hanno ribadito i sindacati è l’acquisto dei terreni da parte dell’azienda. Questo è stato ribadito stamani al tavolo informale che si è formato dopo il corteo in Palazzo comunale alla presenza del sindaco Lorenzo Falchi e del consigliere del presidente della Regione delegato al lavoro, Gianfranco Simoncini.
“La risposta oggi è stata positiva – ha detto il sindaco Falchi – ora l’azienda deve restare a Sesto con un piano industriale. Le previsioni urbanistiche non devono essere messe in discussione. E in questo scenario il Museo ha un senso se resta legato alla produzione”.
Sulla stessa linea si è espresso Simoncini che ha ricordato come la Ginori rappresenti uno dei simboli di qualità della Toscana.
“Ad oggi non c’è un accordo sulla questione delle aree – ha detto Simonini – convocheremo per avere informazioni sia l’azienda che la curatela per arrivare alla fine della trattativa perchè non si può pensare di speculare sul questa area. Mi sembra che da parte della curatela ci sia un atteggiamento di serietà. Inoltre cercheremo di avere dall’azienda informazioni sul piano industriale e tutto questo sarà riferito ai sindacati”.