Renai, più vicine le casse di espansione

SIGNA – “L’area dei Renai di Signa è di laminazione dei fiumi Arno e Bisenzio ed è per tale motivo che la stessa è delimitata a est dall’argine della Viaccia”. Ha risposto così l’assessore provinciale all’ambiente Renzo Crescioli alle domande di attualità presentate dai consiglieri di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Come è […]

SIGNA – “L’area dei Renai di Signa è di laminazione dei fiumi Arno e Bisenzio ed è per tale motivo che la stessa è delimitata a est dall’argine della Viaccia”. Ha risposto così l’assessore provinciale all’ambiente Renzo Crescioli alle domande di attualità presentate dai consiglieri di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Come è noto, nei giorni 10 e 11 febbraio si è registrata una piena che ha prodotto livelli idrometrici in Arno a Ponte a Signa e in Bisenzio rilevanti anche se non eccezionali. E nell’occasione l’area ha svolto la sua funzione naturale invasando le acque di piena. I problemi menzionati nell’interrogazione di Rifondazione, relativi al danneggiamento del canale delle acque basse, si sono verificati al momento del reflusso delle acque dall’area dei Renai verso l’Arno. “Bisogna specificare – si legge in una nota della Provincia – che, sia il canale delle acque basse che l’impianto idrovoro della Viaccia sono opere di bonifica su cui la Provincia di Firenze non ha competenze, in quanto la legge riserva tali opere per quanto riguarda la gestione e la manutenzione ordinaria al Consorzio di Bonifica, mentre la manutenzione straordinaria è a carico della Regione.
Nei giorni immediatamente successivi all’evento il consorzio di bonifica medio Valdarno ha avviato un intervento volto a favorire lo svuotamento del lago procedendo inoltre a richiedere alla Regione Toscana un finanziamento per il ripristino delle opere di bonifica danneggiate che è stato stimato in 2.125.000 euro”. Di contro il progetto esecutivo della cassa d’espansione dei Renai è stato completato e sono attualmente in corso le procedure di gara (la conclusione dei lavori è prevista entro sei mesi per una spesa di 13 milioni di euro): “I lavori effettuati – ha commentato per Rifondazione Comunista Andrea Calò – tendevano a stabilizzare in modo definitivo l’invaso. Si parla da anni della realizzazione delle casse d’espansione, opere necessarie per giungere a un assetto definitivo.Le competenze della Provincia sono in correlazione con enti più direttamente coinvolti. Dunque c’è una governance che disperiamo non si rompa, nonostante le turbolenze fra le diverse amministrazioni a maggioranza Pd. Il punto nodale e strategico per l’area sono e restano le casse di espansione”.