LASTRA A SIGNA – Si è concluso oggi nelle scuole primarie di Lastra a Signa il progetto La Valigia, un laboratorio espressivo-ludico-esperienziale condotto da due operatrici, una psicoterapeuta e un’educatrice teatrale. Il progetto nasce da un’idea presentata dal Comune di Lastra a Signa e con il coinvolgimento dell’Istituto Comprensivo, e finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito della rete Re.a.dy Toscana “Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere” di cui il nostro Comune fa parte. L’innovativa iniziativa ha come obiettivo l’abbattimento e il superamento degli stereotipi di genere, il tutto con una modalità giocosa e divertente attraverso la quale gli alunni hanno potuto riflettere sulla propria espressione di genere, libera da giudizi e sostenuta dal rispetto e l’accoglienza.
In particolare le operatrici hanno presentato alle classi una valigia contenente due sagome M (maschio) e una F (femmina), oltre a parole, simboli, oggetti, modi di dire, colori, espressioni, pensieri, emozioni legati al mondo maschile e femminile. Gli alunni hanno cercato di costruire tutti insieme la sagoma dei due generi, discutendo sul perché delle scelte fatte, in un percorso che ha aiutato a capire come alcuni stereotipi di genere (ad esempio come il calcio sia solo uno sport maschile, la sensibilità una caratteristica solo femminile etc) possano essere superati e visti in una diversa prospettiva.
“Per il secondo anno consecutivo presentiamo questo progetto grazie al finanziamento regionale della rete Re.a.dy, – ha commentato il sindaco Angela Bagni – l’iniziativa sta avendo davvero un ottimo riscontro delle scuole dove abbiamo potuto constatare come da parte dei ragazzi ci sia la voglia di affrontare e comprendere insieme queste tematiche. Molti alunni si sono sentiti liberi di esprimersi e raccontarsi ed è questo l’obiettivo più importante che abbiamo raggiunto: sostenere il bambino nella libera e più consapevole ricerca della propria personalissima espressione, lontano dal giudizio e nel rispetto delle diversità. Il target scelto per l’iniziativa, ovvero le classi quarte delle primarie, ha consentito di agire nella prevenzione in una fascia d’età dove purtroppo si intravedono già i germogli di comportamenti e atteggiamenti che possono sfociare in fenomeni come bullismo ed emarginazione sociale”.