Riapre il bar della “Donizetti”, un circolo con oltre cento anni di storia

SIGNA – Ha riaperto i battenti il bar del circolo Donizetti, in via di Porto, rimasto chiuso dalla fine del 2014 fino a pochi giorni fa. In tanti, soci e signesi, non si erano rassegnati a veder finire così un pezzo di storia importante della comunità: la Società corale di mutuo soccorso Gaetano Donizetti è […]

SIGNA – Ha riaperto i battenti il bar del circolo Donizetti, in via di Porto, rimasto chiuso dalla fine del 2014 fino a pochi giorni fa. In tanti, soci e signesi, non si erano rassegnati a veder finire così un pezzo di storia importante della comunità: la Società corale di mutuo soccorso Gaetano Donizetti è stata fondata a Signa nel 1892. Oggi l’inaugurazione, rinviata dallo scorso 7 marzo per colpa del maltempo che ha abbattuto un albero nel piazzale. “C’è molto da lavorare per aumentare il numero dei soci – spiega il neo presisdente Giovanni Nannicini, che ha ricoperto la carica più volte e che ha accettato nuovamente l’impegno – e per far fronte alle spese. Da molte parti sono arrivate offerte di impegno e di iniziative quindi speriamo bene”. Il circolo ora fa parte della rete Uisp.

“La Donizetti” come viene chiamata a Signa è storicamente legata al paese. La prima sede fu inaugurata in via Mazzini, nello stabilimento che poi ha ospitato la caserma dei carabinieri. Il terreno fu acquistato dal Comune per una lira e cinquanta centesimi al metro quadro. La Donizetti è anche legata alla Pubblica assistenza di Signa: nel 1909 due treni si urtarono alla stazione del paese e ci furono due morti e due feriti, anche perché all’epoca non c’erano mezzi di soccorso vicini. Dalla spinta emotiva di questa tragedia nacque la Pubblica assistenza di Signa, che fu ospitata nei sottosuoli della Società di mutuo soccorso Donizetti. Dopo varie vicissitudini del dopoguerra, nel 1955 fu acquistato il terreno tra via di Porto, via della Resistenza e via Santelli e nel 1956 inaugurata l’attuale sede alla presenza del dirigente del Partito comunista Giorgio Amendola.