Ricetta medica rossa o bianca? Anche il colore fa la sua parte. La storia di Silvia

SESTO FIORENTINO – Non tutte le ricette mediche sembra non andare bene per accedere a visite o esami. E’ questo il risultato di una “situazione surreale” come la definisce Silvia, una lettrice che si è trovata nel mezzo ad un “disputa” sul valore o meno di tipi di ricette sanitarie. Ecco la storia. Il sostituto […]

SESTO FIORENTINO – Non tutte le ricette mediche sembra non andare bene per accedere a visite o esami. E’ questo il risultato di una “situazione surreale” come la definisce Silvia, una lettrice che si è trovata nel mezzo ad un “disputa” sul valore o meno di tipi di ricette sanitarie. Ecco la storia. Il sostituto del medico curante prepara a Silvia una richiesta per un esame del sangue e la richeista viene effettuata con la “vecchia ricetta rossa”. Quando Silvia per fissare l’esame del sangue chiama il numero del Cup scopre che quella “ricetta rossa” non serve per le prenotazioni, le viene chiesto la versione “nuova” della ricetta, quella per intenderci “bianca”.

“Faccio presente della cosa alla sostituto del mio medico curante, – spiega Silvia – la quale si rifiuta di prepararmi la ricetta bianca visto che mi ha già preparato quella rossa e mi precisa che sono ancora valide e quindi devono accettate anche alla Asl di Sesto Fiorentino”. Oltre a questo aspetto legato al tipo di ricette, c’è un problema legato all’ambulatorio dove effettuare gli esami ematici. “Al Cup mi propongono Scandicci o altri comuni fuori dalla Piana perchè la Asl Scatola Nera è chiusa per lavori. Quando faccio presente al Cup che il medico ritiene sia ancora attuale la ricetta “rossa, mi viene suggerito di rivolgermi a Synlab basta che con la mia ricetta rossa mi presenti presto e sia tra i primi dieci in possesso di ricetta rossa”.

Silvia ce l’ha fatta. Questa mattina è riuscita a rientrare nel gruppo delle 10 persone in possesso di ricetta rossa che hanno potuto effettuare gli esami del sangue, ma si chiede se questa sia una situazione di normalità o una condizione surreale. Forse basterebbe un po’ di buon senso per rendere i percorsi, soprattutto sanitari, più facili e veloci, senza lasciare che il cittadino soccomba stritolato da un braccio di ferro tra tra soggetti diversi.