Rifondazione comunista chiede il rispetto degli accordi per la Ginori

SEST5O FIORENTINO – Nel corso della Fiera di primavera, appena conclusa, la Richard Ginori ha annunciato che si prospettano nuove assunzioni  per lo stabilimento sestese. Rifondazione comunista interviene per ircordare che, la nuova società proprietaria della Ginori, è giunta a tale posizione dopo “un accordo tra sindacati, proprietà e Confindustria che prevedeva il riassorbimento di […]

SEST5O FIORENTINO – Nel corso della Fiera di primavera, appena conclusa, la Richard Ginori ha annunciato che si prospettano nuove assunzioni  per lo stabilimento sestese.
Rifondazione comunista interviene per ircordare che, la nuova società proprietaria della Ginori, è giunta a tale posizione dopo “un accordo tra sindacati, proprietà e Confindustria che prevedeva il riassorbimento di 240 lavoratori e 73 esuberi”.
Di questi 73 esuberi (alcuni accettarono la liquidazione del rapporto di lavoro) “mentre 35 lavoratori furono ricollocati in cooperative di servizi  con pesanti decurtazioni salariali e con un peggioramento delle condizioni materiali di lavoro. Il quadro non finisce qui – ammonisce Rifondazione -una parte dei 35 sono ancora  in mobilità, in attesa di riceverla e con pendenze economiche non ancora risolte e per loro insostenibili”.
Il consigliere provinciale del Prc Andrea Calò ricorda che le Istituzioni avrebbero dovuto vigilare su quell’accordo e “ci si aspettava che se si fosse riaperta l’opportunità di nuovi posti di lavoro nell’azienda, essa sarebbe stata rivolta a chi era stato licenziato, già perché l’accordo sottoscritto in Confindustria con GRG Gucci prevedeva che in caso di necessità di nuove assunzioni venissero contattati per prima i lavoratori licenziati”.
Infine, Calò sottolinea che si devono ancora onorare “tutte le pendenze economiche e salariali con i lavoratori da parte dell’Inps”.