Rifondazione Comunista: “Circoli e Case del popolo: dobbiamo difenderci dal virus, non combattere la solidarietà”

FIRENZE – La Federazione fiorentina del Partito della Rifondazione Comunista esprime “preoccupazione per la sospensione imposta dal Dpcm del 24 ottobre alle attività dei centri culturali, dei centri sociali e dei centri ricreativi, che di fatto assesta un colpo durissimo all’associazionismo solidale e mutualistico, così forte nel territorio toscano e con il quale il nostro […]

FIRENZE – La Federazione fiorentina del Partito della Rifondazione Comunista esprime “preoccupazione per la sospensione imposta dal Dpcm del 24 ottobre alle attività dei centri culturali, dei centri sociali e dei centri ricreativi, che di fatto assesta un colpo durissimo all’associazionismo solidale e mutualistico, così forte nel territorio toscano e con il quale il nostro Partito condivide un lungo percorso storico. I circoli e le associazioni che avevano resistito sia ai ripetuti attacchi politici condotti da passati governi sia alla prima fase della pandemia – si legge in una nota – si erano impegnati per poter riaprire in sicurezza e avevano appena ricominciato a vivere, quando è arrivato questo vero e proprio “taglio lineare” che denota grave indifferenza per i principi e le specificità, se non di peggio, cioè una avversione di fondo ai principi del mutualismo e della solidarietà; d’altronde non è una novità che da tempo prevalga l’illusione che ci si possa, anzi si debba, salvarsi da soli”.

“Per questo – continuano – chiediamo alla nuova giunta regionale e ai Comuni di intervenire a sostegno di una realtà che non può e non deve essere considerata meno importante rispetto al settore produttivo, perché magari non produrrà beni ma sicuramente produce “servizi” che il settore pubblico non può e soprattutto non vuole più assicurare. Sosteniamo quindi convintamente l’azione dei gruppi consiliari della sinistra di opposizione che hanno presentato una mozione preparata da Sinistra Progetto Comune a Firenze e condivisa a Campi Bisenzio, Empoli e nei comuni del Mugello”.

“È necessario – conclude il comunicato – estendere anche all’associazionismo sociale i fondi di sostegno che si stanno attivando in favore delle associazioni sportive dilettantistiche; i Comuni dal canto loro possono e devono rinunciare a canoni e tributi relativi al periodo di chiusura. Ma è necessario anche ribadire che è possibile svolgere le attività proprie dell’associazionismo sociale nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, e che tali attività, oltre a recare sollievo concreto alle persone in difficoltà, rappresentano un argine alla paura e alla diffidenza che stanno purtroppo avendo la meglio. Non è annientando cinema, teatri e Case del popolo che ci difenderemo meglio dal Covid; saremo invece infettati dal virus dell’egoismo”.