Rifondazione Comunista: “Una generazione di precari, serve un Comune che agisca”

CAMPI BISENZIO – Con l’inizio del nuovo anno, anche la campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative dei prossimi mesi entra piano piano nel vivo. Lo dimostra anche l’ultima presa di posizione di Rifondazione Comunista che in una nota dichiara di “volere un’amministrazione comunale che agisca”. Il perchè, dal loro punto di vista, è presto […]

CAMPI BISENZIO – Con l’inizio del nuovo anno, anche la campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative dei prossimi mesi entra piano piano nel vivo. Lo dimostra anche l’ultima presa di posizione di Rifondazione Comunista che in una nota dichiara di “volere un’amministrazione comunale che agisca”. Il perchè, dal loro punto di vista, è presto detto: “Supermercati e negozi sempre aperti, sette giorni su sette, a tutte le ore, a noi non piacciono. Prima di essere dei consumatori, noi siamo lavoratori e i lavoratori hanno il diritto di riposare, di programmare la propria vita non solo in base ai “profitti dei padroni” ma anche guardando alle nostre esigenze, interessi e piaceri”.

“Abbiamo dei mariti e delle mogli, delle compagne e dei compagni, che non vediamo mai pur abitando nelle stesse case, dei genitori costretti a fare i baby sitter anziché godersi la pensione. Quando usciamo da lavoro e torniamo a casa siamo stravolti da dei ritmi lavorativi sempre più intensi e senza respiro, da degli orari impossibili. Passiamo da un contratto a tempo determinato all’altro senza continuità di lavoro, senza la possibilità di programmare il nostro futuro”.

“Non facciamo più le vacanze perché per noi è diventato proibitivo perfino pagare il mutuo, o l’affitto di casa. Per non parlare di quando ci ammaliamo. Tutto è a pagamento: le visite, gli analisi, le medicine. Noi pensiamo che un’amministrazione comunale possa intervenire migliorando la nostra qualità della vita, disciplinando le aperture e le chiusure degli esercizi commerciali e osservando il tipo di occupazione presente nel nostro territorio. Predisponendo un assessorato alle piena e buona occupazione, che istituisca un filo diretto con i lavoratori e i sindacati in modo da monitorare la qualità dell’occupazione. Intervenendo nel mercato immobiliare costruendo più case popolari, ad affitto calmierato, costringendo la speculazione edilizia ad affittare le case sfitte ad un affitto ragionevole”.