Riforma Bonafede: Forza Italia dice no ai processi infiniti. “Serve un ripensamento del Governo”

LASTRA A SIGNA – “Un paese civile non abolisce la prescrizione. Abolisce i processi lenti”. Questo lo “slogan” scelto da Forza Italia per dare vita alla campagna contro la riforma Bonafede, ovvero “per dire no ai processi infiniti e a una riforma che ha sospeso la prescrizione”. Campagna che ha visto e sta vedendo tutta […]

LASTRA A SIGNA – “Un paese civile non abolisce la prescrizione. Abolisce i processi lenti”. Questo lo “slogan” scelto da Forza Italia per dare vita alla campagna contro la riforma Bonafede, ovvero “per dire no ai processi infiniti e a una riforma che ha sospeso la prescrizione”. Campagna che ha visto e sta vedendo tutta una serie di iniziative a livello regionale e le cui motivazioni, a Lastra a Signa, sono state illustrate questa mattina dal coordinatore provinciale Paolo Giovannnini, da Paolo Gandola, consigliere metropolitano FI-Centrodestra per il cambiamento, e Giuseppe Romano, responsabile dipartimento giustizia. Insieme a loro anche Claudio Becagli, coordinatore azzurro a Lastra a Signa, oltre a Stefania Celenza e Sabrina Ramello, rispettivamente responsabile provinciale per la famiglia e responsabile Forza Italia Empolese Valdelsa, entrambe avvocati. “La riforma Bonafede –  ha detto Giovannini – prevede la sospensione della prescrizione cioè di quell’istituto secondo il quale il reato si estingue una volta trascorso un certo lasso di tempo proporzionato alla gravità del reato stesso. I 5 Stelle ci vogliono convincere che questa riforma serva per velocizzare i processi, quello che si avrà invece è l’effetto perfettamente contrario: in questo modo i procedimenti avranno tempi biblici”. “Secondo la corte dei diritti dell’uomo – ha aggiunto Celenza – il processo non dovrebbe avere una durata superiore ai sei anni, già oggi l’Italia è il paese dell’Europa, solo dopo Malta, che ha i processi più lunghi”. “La prescrizione – ha spiegato Romano – è il tempo che lo Stato ha per pronunciare una parola definitiva, rappresenta dunque una norma di civiltà. Il problema della giustizia si risolve effettuando uno snellimento del processo, introducendo sanzioni in caso di inerzia e completando l’organico della Magistratura e delle cancellerie italiane”. “Il rischio – ha aggiunto Ramello – è che anche la parte offesa non trovi giustizia in tempi ragionevoli e questo è del tutto inaccettabile inficiando il sacrosanto principio della ragionevole durata del processo”. “Su questi temi Forza Italia scenderà sempre in campo quale argine al populismo giudiziario, quale custode dello stato di diritto, – ha aggiunto Gandola – per questo, già oggi pomeriggio è presente un gazebo a Campi Bisenzio e nelle prossime settimane sarà a Sesto Fiorentino, Scandicci, Lastra a Signa e altre zone dell’area metropolitana. Un ordine del giorno sarà poi presentato in tutti i Comuni dell’area metropolitana affinché anche nei consigli comunali si possa riflettere su cosa stia avvenendo nel nostro paese”. “Serve un’ampia mobilitazione – si legge in una nota – contro un obbrobrio giuridico, un populismo giudiziario che dobbiamo rifiutare. In parlamento Forza Italia ha già presentato una proposta di legge abrogativa proposta dal deputato Enrico Costa e se tutto questo non porterà risultati concreti, siamo pronti a raccogliere le firme per presentare un quesito referendario abrogativo della riforma”.

Pier Francesco Nesti