Riforma sanità. Forza Italia “legge-pacco, un regalo avvelenato”

SESTO FIORENTINO – “Una legge-pacco, un regalo avvelenato che la Regione piazza sotto l’albero di Natale dei toscani a cui si prospettano tagli di servizio sanitario anziché tagli d’apparato e, nella attuale Asl 10 e 11 di Firenze”. E’ quanto si legge in una nota di Forza Italia sulla riforma del sistema salute della Regione. […]

SESTO FIORENTINO – “Una legge-pacco, un regalo avvelenato che la Regione piazza sotto l’albero di Natale dei toscani a cui si prospettano tagli di servizio sanitario anziché tagli d’apparato e, nella attuale Asl 10 e 11 di Firenze”. E’ quanto si legge in una nota di Forza Italia sulla riforma del sistema salute della Regione. Sulla riforma della salute Forza Italia avvia una “operazione verità”., Ad aprire le danze sono il coordinatore regionale e capogruppo di Forza Italia in Regione Stefano Mugnai (che anche nella sua veste di Vicepresidente della Commissione sanità è stato protagonista nei giorni scorsi una maratona consiliare di 70 ore quasi filate, notti comprese), il responsabile regionale enti locali del partito Paolo Barabino e il coordinatore provinciale degli azzurri a Firenze, Paolo Giovannini.
“La riforma – racconta Mugnai – è stata approvata dal consiglio regionale da una maggioranza in assetto muscolare che ha frustrato la volontà dell’opposizione di discutere nel merito della legge stralciandone 56 articoli su 151 pur di approvarla sufficientemente in fretta da evitare il referendum abrogativo chiesto dai cittadini e di fare le vacanze di Natale”.
“Tutte motivazioni assai nobili – dicono Mugnai, Barabino e Giovannini – non c’è che dire ed è su queste basi che adesso si preparano i riverberi territoriali». In generale la sostanza è bigia: non un rigo sul contrasto alle liste d’attesa, non uno straccio di confronto serio con gli operatori e con le realtà territoriali, dichiarazione di esuberi di personale quando già oggi gli organici sono ridotti all’osso. E invece restano in piedi carrozzoni come le società della salute, la cui esperienza è stata bocciata dagli stessi sindaci che oggi, per altro, perdono capacità di incidere sulle scelte e sugli indirizzi in materia di sanità e sociale. I direttori generali vengono diminuiti, vero, ma si creano altre figure come l’ibrido dei direttori di programmazione”.