Rinascita per Lastra: “Consiglio comunale, nessun rispetto per le minoranze”

LASTRA A SIGNA – Rinascita per Lastra – Pace ambiente, legalità entra nel merito del primo consiglio comunale, quello successivo alle amministrative dell’8 e 9 giugno, mettendo in evidenza, come si legge in una nota, “il 10% dei consensi sfiorato grazie all’appoggio degli elettori con il suo candidato sindaco Giuseppe Bagni“. “In vista del primo […]

LASTRA A SIGNA – Rinascita per Lastra – Pace ambiente, legalità entra nel merito del primo consiglio comunale, quello successivo alle amministrative dell’8 e 9 giugno, mettendo in evidenza, come si legge in una nota, “il 10% dei consensi sfiorato grazie all’appoggio degli elettori con il suo candidato sindaco Giuseppe Bagni“. “In vista del primo consiglio comunale – continua il comunicato – avevamo inoltrato al sindaco eletto, Emanuele Caporaso, al segretario generale e al consiglio stesso una missiva auspicando che nella assegnazione delle cariche consiliari, nella definizione delle commissioni e nella definizione dei criteri per la nomina e designazione dei rappresentanti comunali presso enti, aziende e istituzioni, fossero tutelati i principi di democrazia, di imparzialità e di riconoscimento delle minoranze a garanzia della pluralità, quale valore aggiunto di un’etica politica sana. Tutto questo anche alla luce dell’annunciata assenza di Giuseppe Bagni per motivi di salute”.

“Il Partito Democratico, che su scala nazionale critica la bulimia istituzionale dell’attuale maggioranza di Governo, ha risposto con i fatti alle richieste inoltrate da Rinascita per Lastra, assicurandosi tutte le cariche messe ai voti e riconoscendo alla minoranza solo un membro della commissione elettorale comunale per obbligo di legge, esercitando il potere in chiara forma “padronale”. Il tutto condito da un discorso di insediamento del sindaco che parla di buona politica solo quando questa riesce a essere la più rappresentativa possibile. Rinascita per Lastra spenderà ogni sua energia in difesa della democrazia, della garanzia della pluralità e della tutela delle minoranze perché una amministrazione comunale è di e per tutti i cittadini e non solo di coloro che in maggioranza l’hanno votata permettendole di godere di un
premio, consentito dalla legge elettorale e che ha ben poco di proporzionale ed equamente rappresentativo e, anzi, proprio in vista dell’enorme vantaggio che garantisce alla maggioranza, dovrebbe indurre quest’ultima a operare con un’etica politica onorevole che prima di ogni cosa passa dalla legittimazione dell’avversario politico”.