Rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici, alta adesione agli scioperi

FIRENZE – “In Toscana il rinnovo del contratto riguarda 123.808 lavoratori metalmeccanici e già prima della pandemia la situazione dei lavoratori era difficile sul piano economico e occupazionale. Senza salario non c’è contratto. Lotteremo democraticamente e con determinazione per ottenere i nostri diritti”: a parlare così è Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana. “Abbiamo registrato […]

FIRENZE – “In Toscana il rinnovo del contratto riguarda 123.808 lavoratori metalmeccanici e già prima della pandemia la situazione dei lavoratori era difficile sul piano economico e occupazionale. Senza salario non c’è contratto. Lotteremo democraticamente e con determinazione per ottenere i nostri diritti”: a parlare così è Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana. “Abbiamo registrato alte adesioni agli scioperi proclamati dalle Rsu nelle aziende metalmeccaniche in Toscana, – aggiunge – in modo particolare nell’area fiorentina. La prossima settimana sono previsti scioperi anche provinciali, verranno svolti attivi dei delegati e assemblee nei luoghi di lavoro, (nel rispetto delle norme anti Covid) per spiegare la gravità della posizione intransigente di Federmeccanica, ed in preparazione dello sciopero di almeno 4 ore già indetto per il 5 novembre. Sono anni che Confindustria tenta di rendere insussistente la funzione storica fondamentale del contratto collettivo nazionale di lavoro. Il contratto nazionale deve essere autorità salariale, invece c’è la tendenza a sostituire il salario con il welfare. La moderazione salariale, oltre a deprimere le retribuzioni e i consumi, ha depresso anche gli investimenti di qualità, i processi innovativi e la crescita della ricchezza nazionale. In un contesto così complesso dove stanno cambiando i connotati dell’industria mondiale, dove ci sono molti ripensamenti sui modi di produrre e di organizzare il lavoro, i metalmeccanici stanno difendendo l’industria e quindi gli interessi generali. Ci battiamo tutti i giorni per la difesa dell’occupazione, la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. “In Toscana – conclude – il rinnovo del contratto riguarda 123.808 lavoratori metalmeccanici e già prima della pandemia la situazione dei lavoratori era difficile sul piano economico e occupazionale. Non c’è stata alcuna apertura di negoziato nemmeno sullo smart working, tema sempre più all’ordine del giorno in molte imprese a causa dell’emergenza sanitaria e che interessa migliaia di lavoratori. L’economia è ferma perché i salari sono fermi. Vanno riconosciti adeguati aumenti salariali dal livello nazionale, così come richiesti nella piattaforma unitaria dalle Organizzazioni Sindacali”.