Riparte con il film “Nomadland” la programmazione cinematografica del Teatro delle Arti

LASTRA A SIGNA – Riparte con il film vincitore dell’Oscar “Nomadland” la stagione del Cinema Teatro delle Arti. Il primo spettacolo sarà venerdì 7 maggio alle 19.30, poi repliche sabato 8 maggio alle 19.30 e domenica 9 maggio alle 15.30 e alle 18.30. Per accedere alla sala è consigliata la prenotazione con un messaggio alla […]

LASTRA A SIGNA – Riparte con il film vincitore dell’Oscar “Nomadland” la stagione del Cinema Teatro delle Arti. Il primo spettacolo sarà venerdì 7 maggio alle 19.30, poi repliche sabato 8 maggio alle 19.30 e domenica 9 maggio alle 15.30 e alle 18.30. Per accedere alla sala è consigliata la prenotazione con un messaggio alla pagina Facebook del Teatro delle Arti, scrivendo una e-mail all0indirizzo pubblico@tparte.it o telefonando al numero 0558720058.

All’interno della sala tutti gli spettatori devono indossare la mascherina dall’ingresso fino all’uscita dai locali del Teatro incluso durante lo spettacolo/proiezione. Verrà inoltre misurata la temperatura corporea, che dovrà essere entro il limite di legge di 37.5 per poter accedere in sala. Per agevolare questa procedura occorrerà arrivare con qualche minuto di anticipo rispetto all’inizio dello spettacolo/proiezione. In sala sarà garantita la distanza interpersonale fra spettatori con posti alternati indipendentemente da legami coniugali.

“Nomadland”, per la regia di Chloé Zhao con Frances McDormand, David Strathairn, Linda May, Charlene Swankie, Derrick Janis. Trailer: dopo aver perso ogni cosa, una donna decide di vivere da nomade. Il film ha ottenuto sei candidature e vinto tre premi Oscar, è stato premiato al Festival di Venezia, ha avuto quattro candidature e vinto due Golden Globes. “Nomadland”, basato sull’omonimo racconto di inchiesta di Jessica Bruder, è il ritratto circolare e olistico di una nazione ma anche di un’identità femminile che si è definitivamente sganciata da tutto ciò che fa parte del vivere comune (occidentale): come un domicilio fisso, o una famiglia pronta a sedersi intorno al tavolo nel Giorno del Ringraziamento. Fern lavora sempre, si prende cura delle cose e delle persone che incontra, ma non può più trattenersi in un luogo o in una situazione affettiva. Conosce bene la differenza fra una dimora e una casa del cuore, e non si presta al ricatto della stanzialità, allontanando da sé ogni coinvolgimento permanente.