“Ripartiamo”: l’impegno della Fondazione Sviluppo Urbano a sostegno (e al fianco) delle fragilità

FIRENZE – Sono tempi complessi quelli che stiamo vivendo da oltre un anno per effetto della pandemia e delle relative restrizioni per le imprese e per le persone; tempi che hanno prodotto un cambiamento epocale nella quotidianità di tutti noi. Tempi nei quali sono venute a mancare quelle che si consideravano certezze e la parola […]

FIRENZE – Sono tempi complessi quelli che stiamo vivendo da oltre un anno per effetto della pandemia e delle relative restrizioni per le imprese e per le persone; tempi che hanno prodotto un cambiamento epocale nella quotidianità di tutti noi. Tempi nei quali sono venute a mancare quelle che si consideravano certezze e la parola che crediamo meglio descriva questo momento sia fragilità. Fragilità intesa non soltanto come conseguenza di problemi strutturali, ma anche e soprattutto legata alla quotidianità, piccoli problemi, forse, ma capaci di assestare un colpo significativo alla vita quotidiana delle famiglie. Quelle problematicità che mettono in discussione anche l’esistenza delle microimprese, tessuto connettivo della nostra nazione. Una doppia chiave di lettura – il sostegno alle famiglie da un lato e alla microimpresa dall’altro. Al primo segmento ha dato la sua disponibilità a intervenire Fondazione CR Firenze, al secondo Unicoop Firenze, Italia Comfidi e Alia, con un contributo che va da subito a costituire la dotazione economica di un fondo che possa indirizzare risorse a sostegno di casi conclamati di “fragilita’”

Il progetto è “work in progress” e sarà gestito dalla Fondazione Sviluppo Urbano, nata nel 2014 su iniziativa di Confesercenti Firenze, che non ha scopi di lucro ma vuole essere da sostegno alle piccole e medie imprese. Non a caso, in questi anni, ha portato avanti su tutto il territorio regionale progetti di sviluppo integrato, di tipo sociale, economico, culturale e così via dicendo. Progetto che è aperto a ogni realtà della Toscana interessata a partecipare a questo cammino comune. Nello specifico, a breve verrà costituito un “Comitato di valutazione” composto da un rappresentante per ognuno dei sostenitori del progetto, che avrà il compito di raccogliere le richieste su apposita scheda che sarà veicolata mediante le sedi Caritas, tutti i Comuni della Toscana e le sedi Confesercenti; effettuare una valutazione di massima e approvare il contributo. Il contributo sarà erogato a fondo perduto, a titolo di liberalità e per un importo massimo di 2.500 euro, salvo casi particolari che saranno eventualmente segnalati e valutati dal Comitato stesso. Le segnalazioni potranno essere indirizzate a: segreteria@fondazionesviluppourbano.it e ogni contributo erogato verrà rendicontato mentre la documentazione sarà a disposizione presso la segreteria della Fondazione per eventuali consultazioni.

“Aderiamo a questa iniziativa – ha detto Daniela Mori, presidente Consiglio di sorveglianza Unicoop Firenze – con l’obiettivo di sostenere l’economia toscana e aiutare le piccole realtà imprenditoriali sul territorio a uscire dalla crisi. Fin dall’inizio della pandemia, ci siamo attivati con iniziative di carattere commerciale, come il blocco dei prezzi, volto a proteggere il potere di acquisto delle famiglie, e sociale, come la campagna per ridurre le disuguaglianze. Con il bando “Nessuno indietro” abbiamo investito oltre 2,2, milioni di euro in progetti per la disabilità, il contrasto alla povertà, alla violenza di genere e al disagio giovanile, insieme alle associazioni toscane e alla rete solidale della nostra regione. Oggi diamo il nostro contributo per aiutare le piccole imprese toscane, fortemente colpite dalla crisi sanitaria ed economica”.

‘’Abbiamo aderito immediatamente alla costituzione di questo fondo – dichiara il presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori – perché crediamo che fare squadra sia la prima azione efficace e concreta per poter aiutare chi si trova in forti difficoltà. I dati appena resi noti dall’ Irpet confermano la gravità della situazione. Per la particolare tipologia della nostra Istituzione (come è noto siamo un ente senza scopo di lucro) il contributo che eroghiamo alla Fondazione Sviluppo Urbano non potrà essere destinato direttamente alle imprese ma andrà agli imprenditori affinché lo possano impiegare per sopperire alle necessità connesse alle loro attività. Condividiamo pienamente lo spirito del progetto e ci auguriamo che possa crescere il numero di coloro che lo sostengono‘’.

 “L’emergenza economica e sanitaria – queste le parole di Christian Domizio, presidente Fondazione Sviluppo Urbano, nella foto in basso con il presidente di Italia Comfidi Nico Gronchi – ha condizionato tutti noi, quello che facciamo, come viviamo e soprattutto il nostro lavoro. Moltissime attività del commercio, turismo e dei servizi sono, ormai, allo stremo a seguito dei tanti giorni di chiusura imposti dalle misure restrittive. Non ci dimentichiamo che molte di queste imprese, svolgono anche una funzione sociale e mai come in questa fase hanno bisogno di essere supportate. Ed è proprio per sostenere le aziende che abbiamo attivato la Fondazione Sviluppo Urbano, nata all’interno di Confesercenti Firenze, per aderire e realizzare un Progetto che prevede la costituzione di un fondo, che possa indirizzare risorse a sostegno di casi conclamati di ‘imprese fragili’ con l’obiettivo di salvare l’impresa, aiutandola a coprire alcuni costi e determinarne così, ove possibile, la sopravvivenza”.

“Partecipiamo a questo progetto consapevoli del contesto socio economico che si sta delineando causa pandemia, – ha commentato Nicola Ciolini, presidente di Alia Servizi Ambientali – nell’ultimo anno di attività anche per Alia ci sono state difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria; ma visto il tipo di realtà che la nostra azienda rappresenta ed il servizio indispensabile che rendiamo alla collettività siamo oggi in grado di dare un minimo sostegno a quelle realtà di natura privatistica che stanno vivendo grandi difficoltà. Lo stanziamento deliberato dal CdA di Alia rappresenta un piccolo contributo per le imprese, che contestualizzato in questo Fondo può rappresentare una boccata di ossigeno per i nostri territori”.

“Stiamo vivendo un momento nel quale ogni piccolo ostacolo finanziario rischia di rappresentare gravi conseguenze per la realtà sociale e produttiva della nostra regione, – Nico Gronchi, presidente Italia Comfidi – una bolletta non saldata può contribuire a scrivere la parola fine di una storia vecchia di decine se non centinaia di anni. Ogni giorno che passa ci mette di fronte a scenari di fragilità conclamata nell’impresa diffusa, quelle piccole/micro imprese, spesso a carattere familiare in cui si intreccia lavoro e vita e che operano nelle nostre piazze, nelle nostre vie, nelle nostre città. Molte di queste imprese, svolgono anche una funzione sociale, sono luci, persone, socialità e mai come in questa fase hanno bisogno di essere sostenute. Ecco la ragione della nostra presenza, del sostegno a questo progetto che sosteniamo convintamente in questa azione di partenariato”.