FIRENZE – “Il futuro della nostra regione dipende dalla capacità di generare ricchezza, senza la quale non è possibile alcuna politica redistributiva. È il lavoro che crea la ricchezza, che apre e allarga la sfera dei diritti di cittadinanza: creare lavoro costa meno che dare assistenza”. E’ questo il punto fermo da cui parte il “Patto per la Toscana”, un documento elaborato dalla Cisl regionale sulla strategia di sviluppo che, secondo il sindacato, occorre seguire per uscire dalla tempesta del Covid-19, che non ha causato ma solo accelerato una crisi già in atto. Il testo è stato presentato stamani a Firenze durante i lavori del Consiglio generale della Cisl Toscana (il primo in presenza dopo i mesi del lockdown e del distanziamento), a cui ha preso parte anche la segretaria generale nazionale Annamaria Furlan.
“Già prima del Covid – si legge in una nota della Cisl – la Toscana mostrava segni evidenti di crisi strutturale del suo modello di sviluppo e dei pilastri su cui si è basato per decenni: autonomie locali dotate di competenze e risorse finanziarie; una guida politica forte e omogenea in tutta la regione; un sistema del credito con molti istituti radicati sul territorio; un sistema di distretti floridi e una rete di cooperative presente soprattutto nei settori della grande distribuzione, dell’edilizia, dell’agroalimentare e dei servizi sociosanitari”; un quadro che oggi “è venuto meno”. “Per questo – è scritto nel documento – il nuovo governo toscano dovrà dinamizzare il quadro politico-sociale, abbandonando la pratica consolidata di accontentare tutti, con la conseguenza di rimanere immobili”.
Secondo il sindacato “i prossimi mesi saranno cruciali per definire il posizionamento competitivo della nostra regione, perché mentre da noi si temporeggia, i nostri competitori si riposizionano. Per essere pronti a cogliere la ripresa occorrono capacità di scelta e di azione”. Ma quali sono le scelte da fare? “Le priorità – indicate dalla Cisl – sono contenute nel Patto per lo Sviluppo, sottoscritto fra Regione e 29 associazioni sindacali e datoriali nel luglio 2019, che dovrà necessariamente essere reinterpretato alla luce dei recenti e gravi accadimenti”. Tra le linee di azione indicate nella proposta Cisl, l’impegno per un lavoro di qualità, l’attenzione per il settore manifatturiero, il cambio del paradigma di ospitalità per un turismo consapevole e sostenibile, una strategia per lo sviluppo delle aree interne e della costa, investimenti pubblici per le infrastrutture materiali e immateriali, politiche per l’attrazione di investimenti privati, più attenzione ai servizi pubblici locali, interventi su salute e welfare con un maggiore sostegno alla natalità e alla non autosufficienza”.
“Auspichiamo di fare al più presto un incontro con il neo presidente Eugenio Giani, che si è insediato oggi, – ha detto il segretario generale Cisl Toscana, Riccardo Cerza – in Toscana si può modificare questo modello di sviluppo, che è andato in crisi, solo mettendoci a lavorare tutti insieme; la politica non può farcela da sola: vanno messe insieme le proposte delle associazioni di impresa, dei sindacati, del terzo settore, del sociale, anche per decidere come impiegare, in modo selettivo, individuando i settori strategici, i soldi che arriveranno dall’Europa”.