Rischio idraulico e valorizzazione del territorio: Comune, Regione e Consorzio di bonifica insieme per raggiungere entrambi gli obiettivi

SIGNA – Riorganizzare il territorio, dal punto di vista della sicurezza idraulica, in modo di pensare, in una seconda fase, a una progettualità più “sostenibile” e più rispettosa dell’ambiente in materia urbanistica. E fare in modo che lo stesso territorio, in questo caso quello signese, sia in grado di “dialogare” anche con i Comuni vicini. […]

SIGNA – Riorganizzare il territorio, dal punto di vista della sicurezza idraulica, in modo di pensare, in una seconda fase, a una progettualità più “sostenibile” e più rispettosa dell’ambiente in materia urbanistica. E fare in modo che lo stesso territorio, in questo caso quello signese, sia in grado di “dialogare” anche con i Comuni vicini. Tutto questo grazie a un Protocollo d’intesa che prevede l’attuazione di una serie di interventi finalizzati appunto alla mitigazione del rischio idraulico e alla valorizzazione dell’area. Il documento, approvato di recente dalla giunta regionale, è stato presentato questa mattina all’interno del cantiere della Cassa di espansione dei Renai dal sindaco di Signa Giampiero Fossi, dall’assessore all’ambiente del Comune di Signa, Andrea Di Natale, dall’assessore regionale all’ambiente Monia Monni e dal presidente del Consorzio di bonifica Medio Valdarno Marco Bottino.

“Con la redazione dei nuovi strumenti urbanistici abbiamo evidenziato subito la necessità di azioni di tutela, sviluppo e valorizzazione del territorio, – ha detto il sindaco Fossi – vogliamo una pronta riorganizzazione dei centri abitati tramite progetti di riqualificazione urbana e un incremento dei locali per lo svolgimento di funzioni pubbliche, sociali e aggregative; vogliamo dotare il nostro territorio dei servizi mancanti come parcheggi gratuiti, aree sportive e scuole; incentivare lo sviluppo sostenibile delle attività economiche fornendo gli strumenti adeguati alla nascita di nuove realtà. Per consentire lo sviluppo territoriale dobbiamo, però, prima di ogni cosa, mettere a disposizione spazi adeguati ad accoglierlo e questo potrà verificarsi solo a seguito di una serie di interventi di messa in sicurezza idraulica”. Il protocollo prevede quindi che siano realizzati grazie alla cooperazione di Regione, Consorzio di bonifica Medio Valdarno e amministrazione comunale: fra questi, l’adeguamento della quota di coronamento dell’argine destro del fiume Arno; l’adeguamento della quota di coronamento delle difese idrauliche in destra del fiume Bisenzio; il completamento di via Arte della Paglia lungo il Bisenzio, tra la linea ferroviaria Firenze-Empoli e via Santelli; il consolidamento dell’argine-strada in destra del Bisenzio, dalla rotatoria di via Arte della Paglia fino a via del Casone; la realizzazione di una cassa di espansione dell’Ombrone, a nord-ovest della zona di Lecore, con adeguamento delle acque basse dei canali del Tozzinga e Bandita; la realizzazione di un rilevato remoto su via Arte della Paglia, dalla rotatoria con via Argine Strada fino a via delle Bertesche.

“E’ il momento di restituire qualcosa al Comune di Signa in termini di ulteriore valore aggiunto, – ha spiegato l’assessore Monni – un Comune che ha dato tanto alla Città metropolitana perché quest’area così importante, che racchiude 195 ettari di territorio, è a disposizione per la messa in sicurezza di un’area più ampia che coinvolge i Comuni di Signa, Campi, Sesto e Firenze. Con questo protocollo individuiamo una serie di opere che contribuiscono a una maggiore sicurezza di tutta l’area in questione e, al tempo stesso, liberiamo altre aree importanti per permettere a questo Comune di crescere e svilupparsi in maniera sicura e sostenibile. E se lo contestualizziamo nell’attualità dei fatti drammatici avvenuti a Ischia, vediamo che questo aspetto è fondamentale, perché è sostanzialmente poco utile realizzare opere di difesa se accanto a esse non si costruisce lo sviluppo dei territori in maniera consapevole, equilibrata, bilanciando la crescita con le esigenze di sicurezza e sostenibilità. Questo è quello che stiamo facendo oggi a Signa ma su un livello più generale voglio ricordare che la Regione, per la difesa del suolo, investe ogni anno circa 100 milioni di euro e altrettanti, grazie anche alla grande capacità operativa dei Consorzi, sono spesi per fare le manutenzioni che sono fondamentali”. Monni ha ricordato inoltre come la questione della difesa del suolo sia strettamente connessa alla lotta ai cambiamenti climatici: “Oggi fare difesa del suolo è più complesso per l’imprevedibilità dei fenomeni e quindi è importante intervenire moltissimo anche con l’informazione ai cittadini che devono sapere che il rischio si riduce ma non si elimina mai. Da qui l’importanza della conoscenza dei comportamenti da adottare che possono salvarci la vita”.

“Si tratta di una serie di interventi coordinati fra gli enti coinvolti che integrano le difese delle opere idrauliche già realizzate e che ne permettono lo sviluppo in sicurezza, – ha spiegato l’assessore Di Natale – ci impegneremo a porre in essere ogni iniziativa utile alla salvaguardia delle zone abitate più fragili e alla mitigazione del rischio idraulico, sia di aree urbanizzate che zone limitrofe, affinché non si ripetano gli eventi alluvionali che hanno colpito il nostro Comune nel recente passato causando danni ingenti e allagamenti e creando occasioni di riqualificazione ambientale e di fruizione del territorio da parte dei cittadini”.

“La firma del protocollo fa seguito a una valutazione del rischio idraulico fondamentale per aumentare la sicurezza idraulica e permettere un ulteriore sviluppo del territorio – ha concluso il presidente Bottino – e, di intesa appunto con la Regione e il Comune, sarà il Consorzio di bonifica a progettare, realizzare e poi pensare alla manutenzione di larga parte delle nuove sistemazioni che saranno l’occasione anche per una riorganizzazione generale del sistema di opere idrauliche per la sicurezza di Signa e di tutta la Piana fiorentina”.