Rissa in campo a Signa, San Donato: “Nessun insulto razzista”

SIGNA – Non c’è dubbio che la partita di domenica fra Signa e San Donato Tavarnelle, giocata allo stadio del Bisenzio dopo la pausa natalizia, ha lasciato più di uno strascico. Presunte accuse di razzismo, rissa finale, cartellini rossi e Gabrielli del Signa all’ospedale per la frattura di uno zigomo in quattro punti (sarà operato […]

SIGNA – Non c’è dubbio che la partita di domenica fra Signa e San Donato Tavarnelle, giocata allo stadio del Bisenzio dopo la pausa natalizia, ha lasciato più di uno strascico. Presunte accuse di razzismo, rissa finale, cartellini rossi e Gabrielli del Signa all’ospedale per la frattura di uno zigomo in quattro punti (sarà operato questa mattina, in bocca al lupo). Fatto sta che dopo le vibranti proteste dei padroni di casa (anche in seguito al comportamento non proprio sportivo tenuto da qualche dirigente ospite, n.d.r.), è arrivata anche la replica della società chiantigiana. Per voce del presidente Gabriele Corti: “Sono successe cose che, purtroppo, a volte succedono sui campi da gioco. Ma da parte dei nostri giocatori nessun insulto razzista è stato pronunciato”, questa la sua versione dei fatti. A provocare il brutto finale di partita sarebbe stato un brutto fallo di Diop ai danni di un calciatore del San Donato: “Uno dei nostri è andato a prendere il pallone e il giocatore del Signa, al quale era già stato mostrato il cartellino rosso, gli ha sferrato un cazzotto in faccia”. In base alle informazioni raccolte domenica a Signa, a scatenare la reazione di Diop sarebbero stati alcuni insulti di stampo razzista da parte degli avversari: “A quel punto – continua Corti – uno dei nostri giocatori ha messo le mani al collo di quello che aveva tirato il cazzotto ed è stato espulso. Nella confusione è stato espulso anche un altro tesserato del Signa”. “Sono entrati in campo anche i componenti della panchine, – prosegue Corti – c’è stata tensione ma le cose sono rientrate nei ranghi. Tanto che alla fine uno dei nostri, in modo involontario, ha aperto un sopracciglio a un loro difensore, ma si sono chiariti subito”. “In campo è successo questo, – conclude Corti – se qualche dirigente, se qualche tifoso sugli spalti ha detto qualcosa sul colore della pelle non lo so. Forse qualcosa è successo visto che ho ricevuto alcune telefonate in proposito ma in campo i ragazzi non hanno espresso insulti razzisti”. E dire che, guardando le immagini della partita sui vari social o su Youtube, la partita aveva preso il via in un clima di tutta tranquillità, che “risentiva” ancora del clima di festa dei giorni precedenti. Restiamo ovviamente in attesa di sapere quale è la posizione della società signese, che ha già preannunciato un comunicato per fare chiarezza sull’accaduto.
(Si ringrazia per la collaborazione “Il Gazzettino del Chianti e delle colline fiorentine”)