“Rsa Monsignor Olinto Fedi”: ora la storia è scritta in un libro

SIGNA – La Rsa “Monsignor Olinto Fedi” di San Mauro taglia il significativo traguardo delle “nozze d’argento” con l’assistenza sanitaria assistita e si conferma ancora una volta di più “casa famiglia”. Adesso è scritto anche in un libro (“Rsa Monsignor Olinto Fedi – 25 anni di storia”) di Pier Francesco Nesti e presentato ieri sera […]

SIGNA – La Rsa “Monsignor Olinto Fedi” di San Mauro taglia il significativo traguardo delle “nozze d’argento” con l’assistenza sanitaria assistita e si conferma ancora una volta di più “casa famiglia”. Adesso è scritto anche in un libro (“Rsa Monsignor Olinto Fedi – 25 anni di storia”) di Pier Francesco Nesti e presentato ieri sera all’interno della struttura. Il primo dei due appuntamenti ideati e voluti dalla cooperativa “Misericordia di San Mauro” per spegnere appunto le prime venticinque candeline. Il secondo è in programma oggi alle 18 quando sarà l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, a celebrare la Santa Messa che cinque lustri fa era stata celebrata da don Armido Pollai, il priore per tutti i sammoresi. Una figura, la sua, che è stata rievocata spesso nel corso della presentazione del libro. Dall’autore ma anche da chi era seduto accanto a lui e ha contribuito alla realizzazione del volume: il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Signa, Maurizio Rugi, l’architetto Stefano Giorgetti (è suo il progetto che all’inizio degli anni Duemila ha portato all’ampliamento della Rsa), il presidente del cda della cooperativa Marco Colzi e il parroco don Robert Swiderski, solo da ottobre a San Mauro ma già “calato nel ruolo” di guida spirituale della Rsa. “Il libro – ha spiegato Nesti – racchiude non solo i ricordi di questi primi venticinque anni della casa famiglia ma anche tanti ricordi personali; con la speranza, quando lo sfoglierete, di essere riuscito a trasmetterle anche a voi”. La stessa cosa ha fatto Giorgetti, ricordando per esempio “gli anni in cui, per esigenze familiari, ero presente alla Messa della domenica pomeriggio a San Mauro e don Armido rendeva tutti partecipi della vita della comunità. Una comunità che si è evoluta e che con la casa famiglia ha manifestato negli anni sempre una grande attenzione nei confronti della popolazione di San Mauro”. E se Maurizio Rugi ha portato il saluto della BCC Signa (“La banca ha accettato subito volentieri di partecipare a questo progetto”), il presidente Colzi ha riassunto l’attività svolta in questi anni ribadendo però che “l’impegno non è finito qui, anzi c’è ancora molto da fare e probabilmente servirebbe più attenzione e meno burocrazia da parte di chi è chiamato a controllare”. Ultimo intervento quello di don Robert: “Le idee prima nascono e poi si sviluppano e quella che abbiamo di fronte a noi, grazie a don Armido, è stata un’idea geniale proprio perché consente al tempo stesso di evangelizzare ma anche di mettere in pratica la parola di Dio con gesti concreti e, spesso, con un servizio silenzioso”.