Salvini a Signa, una settimana dopo. De Franco (Lega): “Nessun riscontro alla mia segnalazione”

SIGNA – A una settimana dalle polemiche che “hanno accompagnato” lo scorso week end per l’arrivo a Signa di Matteo Salvini e Susanna Ceccardi e tutto quello che ne è conseguito, il capo gruppo della Lega in consiglio comunale, Vincenzo De Franco, e capolista nel Collegio 4 alle prossime elezioni regionali, sempre per la Lega, […]

SIGNA – A una settimana dalle polemiche che “hanno accompagnato” lo scorso week end per l’arrivo a Signa di Matteo Salvini e Susanna Ceccardi e tutto quello che ne è conseguito, il capo gruppo della Lega in consiglio comunale, Vincenzo De Franco, e capolista nel Collegio 4 alle prossime elezioni regionali, sempre per la Lega, torna sull’argomento. “A distanza di sette giorni dall’invio della mia segnalazione all’amministrazione comunale, nella persona del sindaco, – dice – e al presidente del direttivo della Pro loco di Signa, in ordine ai gravi commenti fatti, anche sulla propria pagina Facebook, da parte vice-presidente dell’associazione, Lia Montagni, con i quali chiedeva apertamente di boicottare l’attività della piscina dei Renai solo perché aveva consentito un evento elettorale della Lega alla presenza di Matteo Salvini e Susanna Ceccardi, nessuna comunicazione di riscontro mi è stata recapitata”.

“Proprio ieri (mercoledì per chi legge, n.d.r.) – aggiunge De Franco – si sarebbe dovuta tenere una riunione d’urgenza del direttivo nel corso della quale la vice-presidente era stata verosimilmente chiamata a rendere conto delle sue dichiarazioni. Nessun provvedimento, a oggi, pare essere stato adottato dal direttivo della Pro loco, tanto meno alcun segno di pentimento è stato manifestato da parte di Lia Montagni al gestore della piscina del Parco dei Renai. Questo mi ha profondamente colpito al punto di farmi ritenere che quella apoliticità e apartiticità contemplata dallo statuto della Pro loco di Signa almeno per ora è rimasta sulla carta. Confido nel fatto che tutto non passi in sordina perché, in tale evenienza, sarebbe davvero grave e inaccettabile”.