San Donnino, in mezzo ai campi non ci sono “oasi di verde” ma tante discariche a cielo aperto

CAMPI BISENZIO – Suona il telefono. Dall’altra parte del filo – anche se adesso il filo non c’è più – un gruppo di cittadini di San Donnino. “Vorremmo mostrarvi qualcosa”, ci dicono. L’appuntamento è alla rotonda della “Baccellina” in un caldo pomeriggio di metà settembre. Abbigliamento adatto per camminare, ci dirigiamo dall’altra parte della strada […]

CAMPI BISENZIO – Suona il telefono. Dall’altra parte del filo – anche se adesso il filo non c’è più – un gruppo di cittadini di San Donnino. “Vorremmo mostrarvi qualcosa”, ci dicono. L’appuntamento è alla rotonda della “Baccellina” in un caldo pomeriggio di metà settembre. Abbigliamento adatto per camminare, ci dirigiamo dall’altra parte della strada rispetto a via dei Platani, superando appunto la rotonda, dove inizia la strada sterrata che, facendo un lungo giro, costeggia l’area riservata ai cani e porta fino alle spalle della Casa del popolo della frazione di Campi. Una bella strada sterrata in mezzo al verde dove poter andare a camminare, correre e fare anche due chiacchiere. Gran parte di loro, infatti, la usa per fare un po’ di attività fisica e vorrebbe che anche l’ambiente circostante fosse un po’ più accogliente.

Quello che si presenta ai nostri occhi, invece, appena fatti pochi passi, è lo scenario di un film decisamente deprimente. In un crescendo che non è “rossiniano” ma di quantità di rifiuti accumulati e abbandonati in tante discariche a cielo aperto. Prima qualche bottiglia in qua e in là, poi tutta una serie di cumuli di sporcizia che fanno impressione. Oltre alla presenza di alcune baracche, alcune un po’ più “organizzate”, all’interno delle quali c’è anche chi ci vive, non si sa in quali condizioni, soprattutto igieniche. Ai bordi della strada troviamo di tutto: materassi, resti di quello che era un bel divano, bombole del gas, sacchetti pieni di qualsiasi cosa, plastica, tanta plastica e chissà cosa può nascondere la vegetazione dove è più alta. Sempre ai lati della strada sterrata. Impossibile “addentrarsi”, ma è sufficiente camminare sotto il bel sole di questo settembre per rendersi conto di una situazione veramente sgradevole. In un’area in cui è facilmente accedere da entrambi i lati e che consente, magari al calar della sera, di entrare, con una macchina o un furgone, e scaricare quello che si vuole. E il risultato è questo. “Il posto sarebbe anche piacevole per venire a fare due passi – dicono – ma quello che dobbiamo vedere, oltre a essere un brutto spettacolo, è anche pericoloso per l’ambiente”. Sì, brutto e pericoloso.