San Lorenzo, la voglia di fare calcio ha sconfitto anche il Covid: sul campo è tornato l’entusiasmo, oltre 300 i tesserati

CAMPI BISENZIO – Una società sana, uno sguardo attento al sociale unito al desiderio di migliorarsi sempre anche dal punto di vista sportivo. E’ una delle realtà più importanti del nostro Comune il San Lorenzo, il giallo e il verde come colori sociali, la parrocchia di San Lorenzo come punto di riferimento. Una società che […]

CAMPI BISENZIO – Una società sana, uno sguardo attento al sociale unito al desiderio di migliorarsi sempre anche dal punto di vista sportivo. E’ una delle realtà più importanti del nostro Comune il San Lorenzo, il giallo e il verde come colori sociali, la parrocchia di San Lorenzo come punto di riferimento. Una società che avevamo incontrato quando il Covid – e tutti i fantasmi che ha portato con sé – era ancora lontano e che in questi anni non ha certo fermato il proprio cammino e la propria crescita. Guidata dal presidente Claudio Straccali, a farci gli onori di casa sono stati il direttore generale Fabrizio Ricci e il direttore sportivo di prima squadra e Juniores, Nderim Laci (per tutti “Jimmy”), insieme nella foto. Davanti a una delle tante immagini che racchiudono la storia del San Lorenzo e, fra le altre, alla maglia indossata nella stagione 1999/2000 quella della vittoria del campionato e del passaggio in Seconda categoria.

Oltre trecento i tesserati, suddivisi appunto fra prima squadra, che milita in Terza categoria, e 2016, con una larga fetta a “masticare” pallone nella Scuola calcio. Numeri importanti, che la pandemia aveva provato a frenare senza per fortuna riuscire nel proprio intento. “Siamo stati bravi a mantenerli – dice Ricci – anche perché gli ultimi non sono stati anni particolarmente facili. Il Covid purtroppo ha dato una frenata alla voglia di fare sport dei più giovani, era comprensibile. Ma piano piano, grazie anche a un ambiente pulito, dove niente viene lasciato al caso, e alla nostra voglia di fare, siamo tornati ai livelli di sempre”. In questo un ruolo fondamentale lo hanno avuto – e lo hanno tuttora – i dirigenti ma anche il nutrito gruppo di volontari che gravitano intorno al San Lorenzo, una ventina dei quali sono parte attiva all’interno della pizzeria del circolo che tutte le settimane mette a sedere e soddisfa tantissime persone (da provare è sicuramente l'”Antipastone”).

Senza considerare che adesso, una volta superato il Covid, tutte le società sportive devono fare i conti, nel vero senso della parola, con il caro bollette. Conti per far tornare i quali, i rimborsi di cui ha parlato la Regione nei giorni scorsi sono e restano spiccioli. “E’ inevitabile, – dice Ricci – ne abbiamo già risentito. Nelle prossime settimane studieremo delle “contromisure” per contenere i costi, a partire dai fari a Led per illuminare il campo a undici e subito dopo sarà la volta del calcio a sette e del calcio a cinque”. I conti, le bollette, il contatore da tenere sott’occhio, le inevitabili preoccupazioni, ma qui c’è voglia di fare calcio e di farlo in modo serio.

Con il settore giovanile, dove diverse squadre viaggiano ai vertici delle rispettive classifiche, ma anche con la Terza categoria, una squadra giovane, con tanti innesti nuovi rispetto alla passata stagione ma che “avrebbe l’ambizione di salire in Seconda. – dicono Ricci e Laci – Finora il bilancio dell’attività svolta è più che positivo ma ciò che conta maggiormente, e non ci stancheremo mai di dirlo, è l’opportunità di svolgerla e svilupparla, questa attività, in un ambiente sano. Lo vediamo nel rapporto instaurato con i ragazzi ma anche con le loro famiglie”. E quando volontariato e sport poggiano su delle basi importanti, i risultati prima o poi arrivano.