LASTRA A SIGNA – Un riconoscimento prestigioso e, se vogliamo soprattutto in questa occasione, dal doppio significato. Si è svolta infatti questa mattina in Palazzo Vecchio a Firenze l’edizione numero 39 della cerimonia di consegna degli Scudi di San Martino, promossa dall’Istituto Scudi di San Martino, che ogni anno premia persone ed enti che si sono particolarmente distinti per atti di generosità e solidarietà. E fra i premiati (qui sotto potete leggere la motivazione) c’era Guido Damiani, volto e memoria storica del gruppo Fratres di Lastra a Signa che non è potuto essere presente per motivi di salute. Ecco perché il riconoscimento conferito a Damiani assume questa doppia valenza. A ritirare il premio è stata la figlia Samantha, accompagnata dal vice-sindaco di Lastra a Signa, Leonardo Cappellini, e dal dottor Francesco Tozzi, a sua volta insignito dello Scudo di bronzo nel 2015, mentre la presidente del gruppo Fratres lastrigiano, Sandra Mugnaini, ha avuto l’onore di leggerne la motivazione. Insieme a lei tutto il consiglio direttivo e i volontari dell’associazione con un rappresentante della Fratres territoriale, “tutti orgogliosi – ha detto – di questo riconoscimento ottenuto dal nostro “capogruppo” che da oltre 40 anni svolge attività di volontario nella Fratres Giuseppe Nesi di Lastra a Signa (Comune, non dimentichiamolo, di cui San Martino è anche il patrono, n.d.r.). Da parte nostra, i più sinceri auguri di pronta guarigione, la Fratres ha ancora bisogno di lui”.
“Oggi, – ha detto il presidente del consiglio comunale fiorentino Luca Milani – nel nome del Santo, l’Istituto scudi di San Martino ha voluto premiare alcuni gesti di altruismo di particolare significato perché importanti e fatti con il più completo altruismo senza pensare ad eventuali conseguenze. Il gesto di San Martino ha una forza molto particolare, consiste nel fatto che non è un miracolo straordinario, neanche un gesto radicale, come la scelta di Francesco di sposare “madonna povertà”. È la scelta di un uomo di donare parte del suo avere a chi si trova nel bisogno, senza rinunciare a tutto. La forza di un gesto semplice e rivoluzionario donare una parte, solo una parte di ciò che si possiede: del proprio tempo, delle proprie capacità, di propri averi in favore di chi si trova nel bisogno; un piccolo gesto di solidarietà umana che se ripetuto diventa rivoluzione. C’è bisogno di raccontarli questi gesti, non per vantarsi ma perché corriamo il rischio di essere sopraffatti dai comportamenti negativi: individualismo, menefreghismo, indifferenza, per squarciare questo velo è necessario accendere delle luci, anche piccole ma se messe insieme diventano luce vera. Quindi grazie all’Istituto Scudi di San Martino, per proporci anche quest’anno esempi di cittadinanza attiva”.