SIGNA – Sicuramente, per chi scrive ma spero anche per chi legge, fa un po’ “senso” (e non vado oltre) sapere che la piazza di San Mauro intitolata a colui che ha sempre fatto dell’amicizia e del desiderio di fare stare insieme i più giovani, sia spesso teatro di schiamazzi, quando va bene, atti di vandalismo, per finire poi, come è successo ieri pomeriggio, in vere e proprie risse e un quattordicenne finito all’ospedale, con sospetti traumi che per fortuna non si sono rivelati tali. La piazza è quella che porta il nome di don Armido Pollai, il “priore”, il parroco storico di San Mauro che, in epoche diverse da quella attuale, sia chiaro, ha fatto nascere il Carnevale, il campo sportivo, il teatro proprio perché i ragazzi della parrocchia avessero dei punti di riferimento e potessero stare insieme fra di loro. Per carità, i tempi sono cambiati. Anche troppo. Forse anche troppo rapidamente.
Quella che viviamo adesso, infatti, è l’epoca degli smartphone e della comunicazione “liquida”. Ma ciò non giustifica affatto quanto successo nel tardo pomeriggio di ieri. Con un ragazzo all’ospedale, maglie sanguinanti e il rischio che la situazione potesse degenerare, e di conseguenza peggiorare, da un momento all’altro. Dopo che, nei giorni scorsi, sempre in piazza don Pollai, una ragazzina era stata circondata con fare intimidatorio da un gruppetto di sue coetanee solo perché si era rifiutata di dare loro 1 euro. Ovviamente la moneta non le era stata chiesta con gentilezza… Fatto sta che San Mauro ha vissuto alcuni mesi, gli ultimi soprattutto, non proprio facili nelle ore serali.
Con i giochi per i bambini di via delle Bertesche andati a fuoco, letteralmente dati alle fiamme, gruppi sempre più numerosi di adolescenti, provenienti da altre zone del Comune, che hanno scelto di passare qui le loro serate estive, spesso fra piazza don Pollai e via delle Bertesche, facendo confusione fino a tardi e “fregandosene” dei richiami ricevuti, bottiglie di birra lasciate un po’ dovunque e chi più ne ha più ne metta. Insomma, quello di ieri sembra essere stato davvero l’ultimo di una serie di episodi che necessitano di un repentino giro di vite. “San Mauro è diventato come il Bronx”, mi ha ripetuto più di una volta al telefono un residente nella zona. Così come me lo hanno detto spesso altri in queste settimane.
Io non so se San Mauro è diventato come il Bronx; certo è che la deriva presa negli ultimi mesi si sta rivelando pericolosa. E ricordo ancora quando, all’inizio degli anni Novanta, quella volta in piazza della Chiesa, ci fu una vera e propria spedizione punitiva da parte di un gruppo proveniente dalle Piagge nei confronti di chi allora aveva la “compagnia” proprio in quella piazza. Scene che all’epoca fecero male. E che dopo quasi trent’anni non abbiamo certo bisogno di rivedere.