San Mauro, una settimana dopo. L’avvocato Mercuri: “I social non sono la “piazza” giusta per giudicare un adolescente”

SIGNA – In merito a quanto successo nei giorni scorsi in piazza Don Pollai a San Mauro, riceviamo e pubblichiamo questo intervento da parte dell’avvocato Irene Mercuri, che segue una delle famiglie coinvolte e che pone una serie di riflessioni sull’accaduto. Personalmente, da cronista che segue le vicende del territorio, sono due invece le considerazioni, […]

SIGNA – In merito a quanto successo nei giorni scorsi in piazza Don Pollai a San Mauro, riceviamo e pubblichiamo questo intervento da parte dell’avvocato Irene Mercuri, che segue una delle famiglie coinvolte e che pone una serie di riflessioni sull’accaduto. Personalmente, da cronista che segue le vicende del territorio, sono due invece le considerazioni, più in generale, che mi preme fare: innanzitutto che quelli vissuti dalla frazione del Comune di Signa, soprattutto nelle ore serali ma anche nel corso della giornata, non sono stati mesi particolarmente tranquilli. E che comunque un ragazzo è finito all’ospedale. Ecco, la mia, la nostra speranza è che le parole dell’avvocato contribuiscano davvero a mettere un punto a tutto questo e che, soprattutto, quelle a venire siano settimane un po’ più serene.
P.F.N.

Nella giornata di ieri, 1 ottobre, un ragazzo, di neanche 15 anni, coinvolto nei fatti di domenica scorsa che avete raccontato nell’articolo pubblicato “San Mauro, la piazza è intitolata a don Pollai. Ma va in scena l’ennesima rissa: quattordicenne all’ospedale” ha ricevuto pesantissime minacce, anche di morte, di cui alcune riportate verbalmente altre inviate sul proprio cellulare, in conseguenza a quanto avvenuto a San Mauro.

Ho avuto modo di leggere l’articolo pubblicato dal vostro giornale. Senza entrare nel merito della versione così come esposta nell’articolo e su quanto accaduto quel giorno, poiché non ritengo che i social network siano la sede opportuna per giudicare fatti riguardanti dei minorenni, né che sia corretto sottoporre – e ciò a prescindere dalle singole responsabilità – dei giovani ragazzi a una gogna su Facebook, ci tengo a invitare tutti a una riflessione.

Una riflessione per gli adulti, sull’impatto che possono avere su un ragazzino personalmente coinvolto (ma in generale sui ragazzini) dei commenti scritti sui social dagli stessi adulti, magari senza ragionare troppo sul contenuto. Una riflessione per i ragazzi e per gli amici di tutti i coinvolti nei fatti di quel pomeriggio. È comprensibile provare dei sentimenti, anche di rabbia, ritenendo che un proprio amico abbia subito un torto, ma questo non Vi deve impedire di ragionare e calibrare le vostre reazioni, anche verbali. Anche se sembra facile scrivere frasi nascosti dietro a uno schermo, non è altrettanto facile riceverle. Le parole sono le Vostre armi più potenti. Non sappiamo ancora chi sia l’autore delle minacce e sarà l’Autorità Giudiziaria a indagare sul punto. Io chiedo soltanto a tutti di soffermarsi un attimo in più a pensare prima di digitare.

Avvocato Irene Mercuri