San Miniato da oltre 40 anni. E adesso gli amatori signesi sono anche un’associazione sportiva

SIGNA/LASTRA A SIGNA – E’ questo il calcio che ci piace. Il calcio “pane e salame” in cui l’amicizia è un valore incontrovertibile e la squadra dove si gioca è un po’ come una seconda famiglia. Un calcio non da lustrini e paillettes ma dove il campo si fa in lungo e in largo per […]

SIGNA/LASTRA A SIGNA – E’ questo il calcio che ci piace. Il calcio “pane e salame” in cui l’amicizia è un valore incontrovertibile e la squadra dove si gioca è un po’ come una seconda famiglia. Un calcio non da lustrini e paillettes ma dove il campo si fa in lungo e in largo per pura passione e, perché no, per sentirsi protagonisti nel territorio dove si vive e si lavora. Ne è un fulgido esempio il San Miniato, che i campi di calcio amatoriale li calca dal lontano 1980 (pensate un po’, l’anno dell’arrivo dei primi stranieri nel campionato di calcio italiano, uno per squadra, un altro mondo) e che da quest’anno è ufficialmente Asd San Miniato, un’associazione sportiva vera e propria rinata dopo le ceneri del lockdown.

Era infatti il luglio del 2020 quando quello che era rimasto del San Miniato, otto persone, si ritrovò per capire cosa voleva fare “da grande” ma soprattutto per decidere se continuare o meno la propria avventura. E così, sotto l’egida di Andrea Bandinelli e di colui che si è dimostrato la “mente” della società, Simone Sterrantino, piano piano, passo dopo passo, la storica società signese ha visto (ri)crescere i propri tesserati, fino ai circa quaranta attuali, con l’iscrizione al campionato provinciale A1, la categoria più alta, della Aics, l’ente di promozione sportiva a cui è da sempre affiliato. Fino alla serata di venerdì scorso nel teatrino di San Martino a Gangalandi, con la presentazione ufficiale di tutto il consiglio e della squadra, guidata dal mister Marco Giusti, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni dei Comuni di Signa e Lastra a Signa, mentre a fare gli onori di casa sono stati Andrea Gabbrielli e Tommaso Bercigli, anche loro tesserati del San Miniato.

Già, perché il San Miniato in questi anni si è ritrovato a “vagare” per i campi della zona, non avendo un terreno di gioco tutto “suo”. Allenamenti e partite, infatti, hanno come punto di riferimento il campo sportivo della Guardiana a Lastra a Signa, ma i lavori agli spogliatoi dell’impianto sportivo lastrigiano hanno costretto, dal settembre scorso, squadra e dirigenti a spostarsi, per le partite casalinghe, che si giocano il lunedì sera (stasera è la volta del San Quirico), sul campo del Firenze Ovest a Peretola, con un inevitabile aumento di costi e disagi.

Anche da qui la volontà di presentarsi – o ripresentarsi, a seconda dei casi – alle istituzioni di casa, rappresentate venerdì sera dal sindaco di Signa, Giampiero Fossi, dal vice-sindaco e assessore allo sport del Comune di Signa, Marinella Fossi, dal vice-sindaco e assessore allo sport del Comune di Lastra a Signa, Leonardo Cappellini. Presenti anche Emanuele Cocollini, vice-presidente vicario del consiglio comunale di Firenze, e Letizia Perini, consigliera comunale a Firenze e consigliera delegata alla cultura della Città Metropolitana. Con un aspetto non di poco conto, sottolineato anche da colui che del San Miniato è sempre stato l’anima, Agostino Allegranti, ovvero che a dispetto degli oltre 40 anni di vita, adesso il san Miniato, grazie al rinnovamento portato a termine, è una squadra con una forte componente giovanile, che fa ben sperare per il futuro. Anche per questo c’è bisogno che la “questione campo” si sblocchi alla svelta. Questo invece il consiglio della società: Adamo Pruneti presidente, Laura Fabbroni vice-presidente, Alberto Parenti segretario, Andrea Bandinelli e Silvia Pandolfini consiglieri.