CAMPI BISENZIO/SIGNA – Se Monia Monni (vice-capo gruppo uscente del Partito Democratico in Consiglio regionale), nei giorni scorsi, aveva mosso le proprie critiche sulla riforma del sistema sanitario, facendo un “confronto” fra le proposte della candidata presidente del centro-destra, Susanna Ceccardi, e quello del centro-sinistra, guidato invece dal candidato presidente Eugenio Giani, oggi è arrivata la replica di Vincenzo De Franco e Vanessa Fiaschi, candidati consiglieri per la Lega nel Collegio 4. “In risposta – dicono – a quanto detto da Monia Monni, in relazione alla riforma del sistema sanitario che a suo dire avrebbe proposto Susanna Ceccardi, nel consigliarle un’attenta lettura del suo programma, si precisa, sia pure sommariamente, che lo stesso prevede: riorganizzazione territoriale e potenziamento dei presidi sanitari già esistenti. Attivazione di ulteriori punti di primo soccorso attrezzati con macchinari e professionisti esperti soprattutto nelle zone periferiche e marginali. Superamento, quindi, del vecchio modello Rossi- Saccardi (solo tre maxi Asl). Ospedali riorganizzati ottimizzando le risorse e disegnando percorsi diagnostici-terapeutici snelli. Fornire opere di modernizzazione degli stessi e recupero dei vecchi presidi. Liste di attesa snelle avvalendosi dell’utilizzo di ogni canale per poter fornire rapidità ed efficienza. Casa della salute, associata a una migliore integrazione/collaborazione fra i medici di base evitando e superando la visione “ospedalocentrica” attualmente in essere”. “La consigliera Monni evoca la privatizzazione del sistema sanitario come preteso programma del centro-destra, solo per scopi elettorali. La verità è che il nostro programma è innanzitutto libertà di scelta, come si conviene a un paese democratico, liberale e plurale. I cittadini devono potersi avvalere dell’uno e dell’altro sistema in base alle proprie esigenze. Quello che noi vogliamo cambiare è lo stesso concetto di “servizio” che il sistema sanitario regionale deve garantire a tutti i cittadini, più improntato ai principi di effettività ed efficienza, proprio quelli che le amministrazioni regionali a trazione Pd non ha saputo garantire. Ci si chiede, soprattutto si chiedono i cittadini, dove era Monia Monni, che oggi si ripropone con i soliti slogan, quando le comunità e le organizzazioni di volontariato della Piana fiorentina chiedevano di non togliere i medici a bordo dell’ambulanza, così compromettendo seriamente il sistema di emergenza nella Piana Fiorentina? E ancora, come si sarebbe adoperata per garantire la realizzazione della Casa della salute a Campi Bisenzio e nella Piana, tema da lei riproposto in campagna elettorale con l’unica finalità di “mietere” voti”. “In verità – concludono – Monia Monni rappresenta la migliore espressione di quel fallimento politico a più livelli di certa sinistra che, promette in campagna elettorale, salvo poi dimenticarsi, una volta eletti, delle esigenze dei cittadini. A noi preme ricordare alla consigliera Monni che in Regione ha già ricoperto per ben 5 lunghi anni ruoli istituzionali di rilievo, non apportando alcun contributo significativo alle problematiche più sentite da quelle comunità che le avevano dato fiducia. Sarà ricordata per le tante promesse più che per le attività effettivamente svolte. La politica si fa con i fatti non con le parole”.
Sanità, Fiaschi e De Franco (Lega) replicano a Monia Monni: “Politica o frasi in libertà?”
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