Sanità: incontro del Centrodestra a Sesto

SESTO FIORENTINO – La sanità è stato il tema affrontato nel corso di un incontro promosso dal Centrodestra alla Casa del Guidi il 16 giugno scorso. Sono intervenuti Andrea Ulmi (vicepresidente Commissione Sanità Regione Toscana – Lega Salvini Premier), Marco Stella (presidente del gruppo Forza Italia in Consiglio regionale), Antonella Scocca (componente della commissione Sanità […]

SESTO FIORENTINO – La sanità è stato il tema affrontato nel corso di un incontro promosso dal Centrodestra alla Casa del Guidi il 16 giugno scorso. Sono intervenuti Andrea Ulmi (vicepresidente Commissione Sanità Regione Toscana – Lega Salvini Premier), Marco Stella (presidente del gruppo Forza Italia in Consiglio regionale), Antonella Scocca (componente della commissione Sanità Nazionale di Fratelli d’Italia), i consiglieri comunali Daniele Brunori (capo gruppo Lega Sesto Fiorentino) e Roberto Abate (membro della commissione sanità Sesto) e il capo gruppo di Fratelli d’Italia Stefano Mengato.

Al centro dell’incontro: la riduzione nella Piana del numero di ambulanze medicalizzate e le criticità del Decreto ministeriale 71. Abate ha mostrato perplessità sul decreto ministeriale 71: “I medici generici nell’ambito di questo decreto sono sovraccaricati di responsabilità: sarà fondamentale “deburocratizzare” il sistema. – si legge in una nota della Lega – Occorrono stanziamenti per fornire le necessarie strumentazioni alle case della comunità che saranno create per migliorare l’assistenza sanitaria territoriale in tutta Italia: (a Sesto Fiorentino in via Tassoni entro il 31 dicembre 2024)”.

“L’assistenza territoriale con l’istituzione della casa di comunità potrebbe migliorare sensibilmente: – prosegue la nota – nella forma Hub la casa della comunità dovrebbe servire un servizio 7 giorni su 7, 24 ore su 24 di assistenza primaria con medici e infermieri mentre una casa di comunità nella forma Spoke, con un numero minore di medici inferiore dovrebbe garantire un servizio 6 giorni su 7 con medici presenti 24 ore su 24. Questi medici sono però sottratti ai territori e nel caso di Sesto Fiorentino, che ha diverse frazioni lontane l’una dall’altra anche diversi chilometri potrebbe, portare criticità per l’assistenza ai malati cronici: andrebbe studiata una rete di trasporti per rendere fruibile tale assistenza o aumentare il numero di medici di medicina generale o coordinare in modo appropriato un servizio domiciliare con i medici delle case delle comunità”.

“I medici di medicina generale, inoltre, avranno un orario di lavoro rigido e non più flessibile; ciò potrebbe comportare una problematica criticità: durante la pandemia hanno lavorato anche 79/79 ore la settimana: – prosegue la nota – perché limitare le capacità e possibilità del loro servizio? Nel 2024 il 38% dei medici generale andrà in pensione; occorre implementare l’arruolamento dei medici di medicina generale e incentivare la loro professione, aumentare la loro formazione. Si è parlato inoltre di un aumento delle forze mediche in ambito ospedaliero, affinché il personale ospedaliero non vada incontro a fenomeni di Burn out e di dimissioni dalle strutture ospedaliere. A Careggi e nei dipartimenti di medicina e urgenza continua è la fuoriuscita del personal medico e infermieristico”.

“Ulmi – conclude la nota –  ha evidenziato come, nonostante ci fosse il bando della Regione Toscana per implementare corsi di emergenza e urgenza in ambito ospedaliero, i direttori di aziende ospedaliere si siano rifiutati di organizzarli in quanto questi corsi creavano occupazione per un anno ma allo stesso tempo creavano delle precarietà che avrebbero instaurato ulteriori problematiche per il personale ospedaliero. Il consigliere regionale Stella ha poi evidenziato come l’austerity degli anni in cui si facevano tagli alla sanità, ha provocato il caos che si è registrato nel corso della pandemia in quanto non vi era un sistema sanitario abbastanza resiliente a sopportare l’emergenza sanitaria Covid”.