#SaveAleppo: il “Giorno della memoria” celebra l’accoglienza

CAMPI BISENZIO – Un’intensa mattinata di riflessioni. In alcuni casi fatte anche con il sorriso sulle labbra. Un’iniziativa voluta dall’amministrazione comunale per riflettere appunto sul “Giorno della memoria” ma anche per guardarsi intorno e fare in modo che queste riflessioni fossero a 360 gradi. Non a caso, come recita anche lo striscione affisso all’ingresso del […]

CAMPI BISENZIO – Un’intensa mattinata di riflessioni. In alcuni casi fatte anche con il sorriso sulle labbra. Un’iniziativa voluta dall’amministrazione comunale per riflettere appunto sul “Giorno della memoria” ma anche per guardarsi intorno e fare in modo che queste riflessioni fossero a 360 gradi. Non a caso, come recita anche lo striscione affisso all’ingresso del palazzo comunale, in piazza Dante, il dibattito, moderato dal nostro collega Pier Francesco Nesti, che si è svolto questa mattina nel Foyer del Teatrodante Carlo Monni partiva da un “titolo” quanto mai significativo: #SaveAleppo. Proprio perchè il punto di partenza era il “Giorno della memoria” ma la discussione poi “si è diretta” anche in Siria e alla guerra civile che da sei anni sta devastando quella terra. Con un occhio di riguardo a quanto stanno facendo i Comuni della Piana, in particolare Campi e Calenzano (grazie alla presenza dei rispettivi sindaci, Emiliano Fossi e Alessio Biagioli, e dell’assessore Luigi Ricci) in merito al tema dell’accoglienza. Platea d’eccezione quella formata dagli studenti delle classi quarta e quinta del liceo Agnoletti che hanno potuto ascoltare le testimonianze di Gianluca Solera (scrittore, responsabile democrazia e società civile Cospe), testimone diretto di quanto sta accadendo in Siria, Izzedin Elzir (Imam di Firenze), Mohamad Saleh (manager di Palmyra Tourism) che, in collegamento Skype da Francoforte, ha parlato di Palmira prima e dopo la drammatica opera di distruzione di questi anni, Davide Costa, Alessandro Iasiello e Vander Savoia (Croce Viola Sesto Fiorentino): l’associazione sestese, infatti, fino a dopo domani, domenica 29 gennaio, ha allestito, sempre all’interno del teatro, una mostra fotografica, “Ai confini dell’accoglienza”, frutto del lavoro svolto dal Centro di documentazione nel maggio del 2016 a Idomeni al momento dello sgombero del campo profughi allestito al confine greco-macedone. “Con i ragazzi del liceo – ha detto il vice-sindaco Monica Roso – abbiamo parlato della situazione siriana ma anche di migranti e di accoglienza. Provando così ad attualizzare il concetto di memoria. Ricordare, purtroppo, non basta a evitare gli errori del passato ma non parlarne ci vede sconfitti in partenza”. Questa la sintesi della mattinata ma anche, come ribadito da tutti i presenti, di una fase storica epocale come quella che stiamo vivendo e nella quale è necessario, magari partendo proprio dal coraggio e dal vento di libertà che spinge tantissimi giovani siriani, a rafforzare il concetto di accoglienza nei nostri territori.