FIRENZE – “Alta affluenza” ieri in Toscana, secondo quanto riferito dai sindacati, per lo sciopero nazionale dei lavoratori della grande distribuzione per il rinnovo del contratto che è scaduto alla fine del 2019. Iniziative e presidi sono stati organizzate a Firenze, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Empoli, Prato, Pontedera, Pisa, Lucca e Livorno. La protesta, infatti, nasce a seguito della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto con le imprese della Gdo aderenti a Federdistribuzione. “La giornata èandata bene, ci sono stati reparti semi vuoti o vuoti, – ha commentato Maurizio Magi, segretario generale della Filcams Cgil Firenze – il rinnovo del contratto c’è stato con Confcommercio, Confesercenti e con il mondo della cooperazione. Federdistribuzione è l’unica a non avere rinnovato e non è casuale: loro nascono da una scissione da Confcommercio, se sono rimasti soli è la prova che questa scissione è nata per indebolire la contrattazione in questo settore e per opporsi, in modo inaccettabile, a un aumento dei salari e dei diritti”. Il segretario Fisascat-Cisl Alessandro Gualtieri ha confermato che “l’affluenza è stata buona. Ci aspettiamo una riapertura della trattativa con Federdistribuzione. I lavoratori sono scoperti dal 1 gennaio del 2020, non vogliamo una rottura ma la ripresa della trattativa”. “Alcune catene di abbigliamento hanno sopperito alla carenza di personale con i tempi determinati, – ha concluso il segretario Uiltucs Toscana Marco Conficconi – ho visto grande partecipazione: abbiamo distribuito volantini e molte persone, informandosi sui motivi dello sciopero, non sono entrate nei negozi”.
Oltre duemila le cartoline firmate dai clienti e indirizzate a Federdistribuzione: è stata questa la protesta dei lavoratori della grande distribuzione che ieri hanno incrociato le braccia per il mancato rinnovo del contratto. Fra questi anche i dipendenti del negozio Esselunga di Campi Bisenzio. Li abbiamo incontrati insieme a uno dei delegati Filcams Cgil, Francesco Marchitelli: una sessantina, a fronte dei circa 130 impegnati quotidianamente. E una situazione, come ha spiegato Marchitelli, “che è precipitata negli ultimi mesi, fino alla rottura delle trattative nella giornata di venerdì”. Alla base della mobilitazione, si legge invece in una nota della Filcams Cgil, “l’irresponsabilità di Federdistribuzione nel presentare svariate richieste finalizzate a sabotare diritti e garanzie attualmente contenute con il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e che i lavoratori della distribuzione commerciale hanno raggiunto a costo di sacrifici e di lotte nel corso degli ultimi decenni”.
Entrando invece nello specifico degli altri punti vendita, Lidl: chiusura dei negozi di Castelfiorentino e Calenzano, mentre i negozi di viale D’Annunzio, Figline Valdarno e Campi Bisenzio sono stati tenuti aperti dal solo direttore; Esselunga: adesione oltre il 30% con picchi di oltre il 60% in alcuni negozi, come per esempio quello di Campi Bisenzio. Spostamento di lavoratori tra i negozi per coprire i lavoratori in sciopero. “Sia per Lidl che per Esselunga – si legge in una nota – stiamo valutando con i nostri legali la possibilità di denuncia per comportamento antisindacale”. Ikea: adesione oltre il 75%, Coin Firenze: adesione oltre il 95%, Obi Empoli: adesione oltre il 90%. Al presidio di OBI e OVS Empoli ha partecipato anche Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana; Carrefour Campi Bisenzio: adesione oltre il 40%.