Sciopero Amazon. I sindacati “Il lavoro aumenta i diritti diminuiscono”

CALENZANO – Sono scesi su via Baldanzese davanti alla sede di Amazon per protestare i lavoratori della filiera del colosso delle consegne. Quello di oggi è il primo sciopero generale nazionale di filiera diretti e indiretti di Amazon. “I lavoratori di Amazon diretti e indiretti chiedono rispetto – lo afferma Claudio Gani, Fil Cgil Toscana […]

CALENZANO – Sono scesi su via Baldanzese davanti alla sede di Amazon per protestare i lavoratori della filiera del colosso delle consegne. Quello di oggi è il primo sciopero generale nazionale di filiera diretti e indiretti di Amazon. “I lavoratori di Amazon diretti e indiretti chiedono rispetto – lo afferma Claudio Gani, Fil Cgil Toscana – con la pandemia c’è stato un carico di lavoro sempre più pesante non ci sono bar dove prendere un caffè e dove andare in bagno, devono fare una consegna ogni tre minuti e consegnare fino a 250 pacchi in una giornata di lavoro mentre le altre aziende che fanno corriera viaggiano su una sessantina di pacchi”. In Toscana coinvolge circa 800 persone, ma il dato è forse maggiore. “E’ difficile fare una stima – prosegue Gani – perché molti lavoratori dentro le station sono lavoratori a contratto flessibile. Questo è uno dei problemi, uno dei temi è individuare quanti sono i gruppi di lavoratori qui c’è una azienda dove sono tutti a tempo determinato e oggi non sono scesi in sciopero perchè ai lavoratori è stato detto che chi partecipa allo sciopero non viene rinnovato il contratto”.

Con la manifestazione di oggi lavoratori e sindacati chiedono la riduzione del carico di lavoro, diritti per tutti i lavoratori e trattamenti economici per i lavoratori uguali in tutta Italia. L’e-commerce è esploso in Italia è scoppiato con la pandemia e anche Amazon ha visto aumentare le richieste. “Il commercio online nel 2020 è raddoppiato rispetto al 2019 – ha detto Cani – c’è stato un flesso nel periodo dopo Natale e Amazon ha ridotto le rotte alle aziende, sono stata aumentate le consegne del 30%”.

L’adesione allo sciopero di oggi è stato molto alto. “L’adesione tra le aziende di indeterminati è stato oltre 90-95%, – prosegue Gani – fra i facchini pressoché zero ci sono una trentina di lavoratori indiretti che però sono ultra controllati dall’azienda, 30-40 persone assunte interniate 112 facchini somministrazione, 5 aziende a Calenzano che portano i pacchi è difficile le aziende più vecchie sono quasi tutte a tempo indeterminato, ma ce ne sono altre a tempo determinato. Amazon è in crescita. Tre anni fa c’erano qui 50 facchini e una sola ditta e il magazzino era un terzo dell’attuale. Il lavoro aumenta, ma i diritti diminuiscono”.

A fianco dei lavoratori, questa mattina, anche il sindaco di Calenzano Riccardo Prestini, il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi e alcuni consiglieri comunali e regionali come Lorenzo Ballerini di Campi a Sinistra di Campi Bisenzio e Lorenzo Zambini del PD di Sesto Fiorentino e il consigliere regionale del PD Fausto Merlotti.

“Sono venuto a portare solidarietà ai lavoratori e ai sindacati – ha detto il sindaco Fossi – che si trovano a dovere sopportare un carico di lavoro pesante e una situazione che diventa difficilmente sostenibile, quindi è giusto che manifestino per i loro diritti. Amazon ha una forza e una potenza grande, ma ci lavorano persone e hanno bisogni insopprimibili bisogna evitare nuovi sfruttamenti e nuove situazioni di disagio”.

“Lo sciopero è riuscito e su questo ha inciso l’unitarietà dell’iniziativa a livello di tutti i punti produttivi di Amazon – ha detto il sindaco Prestini – i lavoratori sono determinati perché hanno la consapevolezza che le loro richieste non sono né eccessive né irrealistiche sono richieste importanti e che attengono all’affermazione di un diritto e della dignità del proprio lavoro”.