Scuola 0-6 anni, Cgil: “Usiamo i prossimi mesi per sperimentare nuovi spazi”

FIRENZE – Si “accende” il dibattito sulla scuola. E in una nota firmata da Giancarla Casini (Cgil Firenze) e Jacopo Geirola (Fp Cgil Firenze) viene definito interessante “il dibattito pubblico generato dai sindaci dell’area metropolitana fiorentina sul confronto riguardo la riapertura dello scolastico e infanzia 0-6. Premettendo che il digitale non può sostituire l’elemento fondamentale della […]

FIRENZE – Si “accende” il dibattito sulla scuola. E in una nota firmata da Giancarla Casini (Cgil Firenze) e Jacopo Geirola (Fp Cgil Firenze) viene definito interessante “il dibattito pubblico generato dai sindaci dell’area metropolitana fiorentina sul confronto riguardo la riapertura dello scolastico e infanzia 0-6. Premettendo che il digitale non può sostituire l’elemento fondamentale della presenza degli insegnanti e che soprattutto nella fase prescolastica, nidi e scuola dell’infanzia, è del tutto inutile, riteniamo necessario fin d’adesso che il dibattito in corso sulla ‘Fase 2′, dopo lunghe settimane di lockdown, debba coinvolgere l’ambito scolastico ma che questo debba essere sotto la regia nazionale”.

“E’ altrettanto evidente che la necessità di tenere insieme salute e sicurezza nell’ambito dei servizi prescolastici ponga maggiori interrogativi, e siamo chiamati tutti a un maggiore rigore con la consapevolezza che consentire ai bambini di uscire quanto prima dall’isolamento, permettendo loro di crescere e imparare, sia una priorità per il Paese. La situazione dei servizi 0-6 comunali dell’area fiorentina si può definire a tre velocità, diverse a seconda del tipo di gestione che produce risultati diversi per l’utenza ma anche per i lavoratori”.

“Infine i servizi convenzionati con l’utilizzo di ammortizzatori sociali per tutti gli addetti, e il serio rischio che questi soggetti privati un giorno non riescano a riaprire. Ora si parla di fase due, ma quale ripartenza è possibile per servizi dove non è sempre possibile utilizzare mascherine e distanziamento sociale? Per non farsi trovare impreparati bisogna iniziare fin da subito a confrontarsi – sindacato, istituzioni, amministrazioni scolastiche – su come riaprire i servizi 0-6 anni. Utilizzare i mesi di maggio e giugno per sperimentare nuovi rapporti numerici, nuovi spazi. Vecchie modalità didattiche ed educative devono trovare una sintesi con le disposizioni di sicurezza e di prevenzione del contagio per tutti: bambine e bambini, lavoratori e lavoratrici dei servizi educativi e scolastici all’infanzia”.