Scuola Beata Giovanna: “Noi, e tutte le scuole paritarie, siamo invisibili per questo governo”

SIGNA – C’è il comunicato congiunto delle Presidenze Nazionali della Usmi e della Cism. E c’è la lettera scritta dalla direzione della scuola Beata Giovanna ai genitori degli studenti: “Noi siamo invisibili per questo governo” il messaggio lanciato in entrambi i casi. Per quanto riguarda le Presidenze nazionali della Usmi e della Cism, “tenendo in […]

SIGNA – C’è il comunicato congiunto delle Presidenze Nazionali della Usmi e della Cism. E c’è la lettera scritta dalla direzione della scuola Beata Giovanna ai genitori degli studenti: “Noi siamo invisibili per questo governo” il messaggio lanciato in entrambi i casi. Per quanto riguarda le Presidenze nazionali della Usmi e della Cism, “tenendo in alta considerazione tutte le associazioni di categoria – si legge nella nota – e accogliendo l’appello delle famiglie, dei docenti, degli alunni e di tutto il comparto associativo cattolico, di ispirazione cristiana (gestori, Agidae-Fidae-Fism-Cdo opere educative, Confap-Cnos Scuola; genitori Agesc-Faes-Age-Forum Famiglie, e delle numerose realtà rappresentative anche dei docenti), Laico (Aninsei-Filins), hanno promosso un gesto simbolico, in rappresentanza delle 12.000 scuole paritarie, dei 900.000 allievi coinvolti e dei 180.000 dipendenti. Perché se due giorni di sciopero responsabile e con didattica alternativa possono creare disagio, questo rappresenta solo un accenno al disastro di un servizio che potrebbe riprendere solo parzialmente a settembre”. Con la proposta, quindi, che “le nostre scuole interrompano le lezioni e per questi due giorni (oggi e domani per chi legge, n.d.r.) allievi, docenti e famiglie espongano un # Noi siamo invisibili per questo governo: ciascuna scuola paritaria si adopererà con lezioni, video, dirette Facebook dalle rispettive pagine che saranno aperte a tutti per diffondere i temi della libertà di scelta educativa”.

“Le nostre associazioni – si legge invece nella lettera scritta dalla direzione della scuola signese – manifestano tutto il disagio civico ed economico di tante famiglie e dalla sordità del governo che continua a trattare la scuola pubblica paritaria ideologicamente, come un oggetto estraneo alla convivenza civile e culturale di questo Paese, elargendo briciole, trattandoci meno delle biciclette e dei monopattini, per i quali stanzia 120 milioni di euro per il 2020 e il bonus sarà pari al 60% della spesa sostenuta, meno degli ombrelloni. Anche la nostra scuola vuole unirsi a questo gesto simbolico che faccia rumore e coinvolga tanti altri cittadini, oltre ogni schieramento, perché chi ama la scuola sa bene che questa è trasversale a tutto. Come scuola abbiamo deciso di non interrompere le lezioni virtuali, ma alcuni insegnanti faranno delle attività alternative di sensibilizzazione che poi pubblicheremo sul nostro sito e sulla nostra pagina Facebook: anche voi famiglie siete invitate a partecipare, magari condividendo la vostra protesta sulla pagina Facebook della scuola e sui vostri social per diffondere i temi della libertà di scelta educativa; senza discriminazione; parità scolastica tra pubblica statale e pubblica paritaria. Il nostro vuole essere un gesto simbolico un “rumore educativo”, un “rumore costruttivo”. Un “rumore educativo” ed educato, che parta dalle nostre scuole ma che coinvolga tutto il mondo che gira intorno alle paritarie. Un “rumore costruttivo”, che obblighi i nostri parlamentari, che saranno impegnati nella discussione degli emendamenti nell’aula parlamentare, a non lasciare indietro nessuno perché o l’Italia riparte dalla scuola, da questo grembo dove si entra bambini e si esce cittadini di uno Stato democratico, o non ripartirà”.