Se la via del Paradiso… inizia in discesa

CAMPI BISENZIO – Continuano gli itinerari in bicicletta, fra il turistico e l’ironico, proposti da Giovanni Grossi. Intanto sul territorio di Campi Bisenzio, poi, chissà, anche negli altri Comuni della Piana. A Campi la via del Paradiso inizia in discesa. Si prende la rincorsa e fino alla villa il Palagio non c’è da pedalare. E’ […]

CAMPI BISENZIO – Continuano gli itinerari in bicicletta, fra il turistico e l’ironico, proposti da Giovanni Grossi. Intanto sul territorio di Campi Bisenzio, poi, chissà, anche negli altri Comuni della Piana.

A Campi la via del Paradiso inizia in discesa. Si prende la rincorsa e fino alla villa il Palagio non c’è da pedalare. E’ sera, quasi notte ormai, e la strada è illuminata solo dalle luci dei lampioni, delle case, delle macchine e da quelle a led della mia bici e forse anche da qualche stella. La strada divide la frazione di San Martino a sinistra e la frazione di San Lorenzo a destra. Dopo la fatica dell’attraversamento di via Barberinese mi merito una sosta. Campi qui è già un’altra cosa. Faccio una leggera deviazione in via Palestro, alla pasticceria “Il Grillo”, per mangiare un cencio. Si, un cencio, proprio un cencio per non correre il rischio di sentirmi uno straccio alla fine della pedalata. Esorcizzo la fatica. Anche se alla fine saranno solo 7 chilometri e, per giunta, tutti rigorosamente in piana, ma non si sa mai, meglio prendere precauzioni. Con questa convinzione risalgo in sella. Dopo la scuola musica “Blue note” inizia il nostro far west, la Piana, dove la bici va sana e va lontana. Su un muro, dove inizia via delle Miccine, c’è una scritta grande bianca, “Principessa sei inevitabile follia”. La illumino con il mio lume a led. Mi piace chi usa le parole delle canzoni per parlare di sé. In fondo noi amiamo le canzoni perché dicono quello che proviamo in modo semplice. Qui ci sono insieme le parole di Marco Masini e di Raf. La principessa può essere anche una cenerentola innamorata. Speriamo non diventi una bella stronza e che continuino ad essere innamorati, “due calamite viventi”. La principessa masiniana mi fa pensare anche a un’altra principessa, quella del “Buongiorno Principessa” di Roberto Benigni in “La vita è bella”. Anche Benigni nel suo “Berlinguer ti voglio bene” passeggia in bici nella notte nella Piana, in questa stessa Piana. Coincidenze. Nel film alza il manubrio della sua bicicletta e girando la ruota anteriore illumina con la luce della dinamo uno spaventapasseri con la faccia di Berlinguer. Che tenerezza. Proseguo a sinistra. La strada si restringe e i veicoli, bici comprese, son costretti a procedere a senso unico alternato. Le luci bianche delle auto che mi vengono incontro e quelle rosse che si allontanano mi portano dentro un videogame. Nella via del Paradiso c’è la Madonnina. Mi fermo e illumino il relativo segnale stradale che indica la frazione la Madonnina. Madonnina ti voglio bene. Ormai sono a Sant’Angelo. Alla fine della via del Paradiso c’è Enrico Berlinguer. Già via Enrico Berlinguer. Il cartello che indica la via è alto. Alzo il manubrio e lo illumino. E. Berlinguer ti voglio bene. Pausa. Non mi resta che tornare indietro.

Giovanni Grossi