Se spostarsi da Campi a Firenze, per andare a lavorare, è come una partita a Risiko: il racconto di una coppia

CAMPI BISENZIO – Se spostarsi da Campi verso Firenze, in base a determinate esigenze lavorative, è simile a vincere una partita di “Risiko”. E’ davvero surreale la situazione che ci hanno raccontato marito e moglie, entrambi campigiani, dopo che, dallo scorso gennaio, a causa di un incidente stradale, lui è costretto a prendere i mezzi […]

CAMPI BISENZIO – Se spostarsi da Campi verso Firenze, in base a determinate esigenze lavorative, è simile a vincere una partita di “Risiko”. E’ davvero surreale la situazione che ci hanno raccontato marito e moglie, entrambi campigiani, dopo che, dallo scorso gennaio, a causa di un incidente stradale, lui è costretto a prendere i mezzi pubblici per raggiungere l’ufficio nel centro di Firenze. Una premessa: in questo caso si sta parlando della tramvia perchè, parlando con loro, è risultato evidente che usare l’Ataf o il treno risultava – e risulta – problematico per gli orari di lavoro. Ma andiamo con ordine. “Inizialmente – raccontano – ci siamo organizzati in modo da accompagnarlo e talvolta andandolo a riprendere alla fermata della tramvia, ma non sempre è stato possibile”. La situazione, poi, è degenerata con la pandemia: la moglie, infatti, ha continuato e continua tuttora a fare alcuni giorni di smartworking mentre il marito è “operativo” al 100% in ufficio.

Terminata la premessa, sarebbe sufficiente dire che per recarsi in centro a Firenze e un totale di 32 chilometri giornalieri, “abbiamo analizzato – continuano – tutte le possibilità che ci sono venute in mente: treno dalle Piagge: ok per l’andata, ma non ci sono treni sufficienti per il ritorno; treno dal Pratignone: il Pratignone (unica stazione vicina a Campi con un numero accettabile di treni) non è nel circondario fiorentino e quindi, per poterci andare, occorre fare un biglietto integrativo all’abbonamento annuale della tramvia. L’ultima stazione utile utilizzabile è quella di Sesto… Parcheggio scambiatore di Ponte a Greve: soluzione possibile, ma deve andare in macchina fino a lì e prendere la tramvia; parcheggio scambiatore di viale Guidoni per prendere la tramvia T2: ormai da settimane stiamo provando a contattare l’azienda Sas (servizi alla strada) del Comune di Firenze per capire se e come fare l’abbonamento mensile da 20 euro che comprende 12 ore il giorno ma avere una risposta precisa è diventata un’impresa proibitiva. Al “casottino” del parcheggio ormai da mesi non c’è nessuno e se uno prova a telefonare chiedendo dell’abbonamento al parcheggio scambiatore, tutti ti dicono che l’abbonamento da 20 euro non esiste…”.

La coppia, però, non si è arresa e “dopo decine di telefonate – continuano – questa mattina (ieri per chi legge, n.d.r.) ci hanno risposto che il mini abbonamento non esiste più da ottobre e che è stato superato dalla vetrofania. Noi siamo convinti che il mini abbonamento da 20 euro a cui si riferiscono non è l’abbonamento al parcheggio scambiatore di viale Giudoni, ma quello che era stato istituito per la pandemia su tutti i parcheggi promiscui della provincia di Firenze. Comunque la vetrofania non è altro che un’agevolazione sul costo dei parcheggi per i soli residenti nel Comune di Firenze, nessun altro ne può trarre vantaggio. Quindi se uno è un lavoratore e deve andare a lavorare in centro deve fare un abbonamento da ZCS 2, 3, 4, 5: 40 euro mensili, 105 euro trimestrali, 400 euro annuale minimo, per poi spostarsi con la tramvia (300 euro annui) Quindi, facendo i conti, 400 euro di parcheggio più 300 euro di tramvia, totale 700 euro, che, diviso 12, fa 58,33 euro mensili per andare a lavorare a Firenze. Oltre a tutto ciò, poi, bisogna metterci un’ora per l’andata e un’ora per il ritorno e sperare di usarlo tutti i 12 i mesi perché ogni settimana in meno che non si lavora si alza il prezzo a settimana per gli spostamenti…”.

Insomma, scoramento e perplessità vanno di pari passo. E tutto questo “solo” per andare a lavorare in centro a Firenze: “I disservizi di chi è residente in un Comune isolato dal mondo come Campi – concludono – e deve affrontare per gli spostamenti sono senza aggettivi… Non c’è treno, non c’è tramvia, gli autobus sono così lenti che per andare in centro ti devi portare la merenda da casa. Pensare che per spostarsi da Campi a Firenze occorre andare al parcheggio scambiatore a Ponte a Greve è a dir poco vergognoso…”.