SESTO FIORENTINO – Si terrà il 13 alle 18 in Comune la cerimonia di consegna del Sesto d’Oro a Carlo Blasi. A promuovere questa iniziativa è stato il consigliere comunale Daniele Brunori. “È davvero singolare che un’iniziativa nata dalla mia mozione, approvata all’unanimità dal consiglio comunale, sia diventata improvvisamente un evento esclusivo della giunta,- dice Brunori – con il coinvolgimento di un dirigente regionale e del presidente di un’associazione privata locale, ma senza alcuno spazio per il sottoscritto”. Non solo il consigliere comunale non è tra gli oratori della cerimonia, ma non ha “nemmeno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale o invito formale”. “Nessuna chiamata, nessuna mail, nemmeno un DM su Instagram. Solo un silenzio assordante che dice molto sulla trasparenza istituzionale di questa amministrazione”, aggiunge Brunori.
Brunori, che ha avanzato l’idea di conferire le Seste d’oro all’architetto Blasi, prosegue così: “L’iniziativa per conferire il riconoscimento al professor Blasi non aveva alcun fine politico o personale. Non conosco il professor Blasi e lui non è vicino alle mie posizioni politiche. Ho proposto questo riconoscimento semplicemente perché era giusto premiare il merito”.
“Tuttavia, – continua il consigliere della Lega – resta il dubbio su come un’iniziativa consiliare si sia trasformata in un evento “privatizzato” dalla giunta, escludendo chi l’aveva promossa. Devo ammettere che l’abilità dimostrata nell’appropriarsi politicamente di un riconoscimento nato in consiglio comunale è quasi ammirevole, se non fosse che la trasparenza istituzionale ne è uscita piuttosto appannata”. Brunori chiede ufficialmente spiegazioni formali sulla scelta organizzativa e invita il sindaco a riflettere su come vengono gestite le iniziative consiliari. “Mi auguro che in futuro si eviti di rendere invisibili i consiglieri comunali, a meno che non abbiano in mente un altro numero da prestigiatori,” conclude, annunciando di riservarsi “la possibilità di informare i cittadini su quanto accaduto affinché possano farsi un’opinione propria sulla trasparenza dell’amministrazione”.