SESTO FIORENTINO – Erano state adibite a camere e cucine alcune parti del grande capannone di via Majorana dove stamani sono scattati i controlli di Polizia municipale di Sesto, Guardia di Finanza, Carabinieri, Vigili del fuoco, funzionari ed ispettori dell’Azienda sanitaria fiorentina, della Direzione territoriale del lavoro, dell’Inail e Inps. Nel capannone dell’Osmannoro erano state ricavate 40 aziende pellettiere gestite da cinesi che impiegavano 120 persone tra cui, secondo le forze dell’ordine, anche un minore. Il capannone era stato suddiviso, senza autorizzazione, in diverse piccole aree dove ogni impresa, a conduzione familiare, aveva collocato tutti i macchinari necessari per la produzione di oggetti in pelle (principalmente borse vendute nel centro storico fiorentino a circa 10 euro). La parte superiore dell’immobile è stato chiuso con dei pannelli in cartongesso e qui sono stati ricavati piccolissimi locali con materassi e utensili per cucinare.
In totale sono stati individuati 28 lavoratori in nero e per questo motivo 17 aziende sono state sanzionate. In due ditte sono stati trovati 2 operai clandestini senza il permesso di soggiorno, che i carabinieri della Compagnia di Signa hanno portato presso il centro di identificazione ed espulsione di Roma (Ponte Galeria). Secondo le forze dell’ordine una ditta impiegava anche un minore e il titolare è stato segnalato all’Autorità giudiziaria. Secondo la Finanza sei ditte non hanno versato contributi assistenziali e previdenziali nei confronti di 12 lavoratori per 140 mila euro. L’Asl di Sesto Fiorentino ha formulato al sindaco Gianni Gianassi una proposta di ordinanza di chiusura immediata della struttura per la mancanza dei requisiti igienico-sanitari.