Sesto Fiorentino: Cobas Ginori chiedono al curatore fallimentare garanzie per il nuovo bando

SESTO FIORENTINO – I Cobas Ginori chiedono curatore fallimentare Andrea Spignoli, “nello spirito del decreto del Tribunale di Firenze, che ha concesso l’esercizio provvisorio al fine di salvaguardare l’occupazione il marchio e l’azienda, debba essere inserita nel nuovo bando di gara per l’assegnazione di Richard Ginori una clausola sociale che abbia come primo presupposto la […]

SESTO FIORENTINO – I Cobas Ginori chiedono curatore fallimentare Andrea Spignoli, “nello spirito del decreto del Tribunale di Firenze, che ha concesso l’esercizio provvisorio al fine di salvaguardare l’occupazione il marchio e l’azienda, debba essere inserita nel nuovo bando di gara per l’assegnazione di Richard Ginori una clausola sociale che abbia come primo presupposto la massima salvaguardia dei livelli occupazionali, l’entità degli investimenti, in particolare quelli relativi a un nuovo stabilimento, e la garanzia a mantenere l’azienda Richard Ginori con le sue produzioni contrassegnate dai marchi di cui è proprietaria sul territorio di Sesto”.
La richiesta dei Cobas pare essere la risposta, seppur indiretta, alle dichiarazioni rilasciate dal presidente di Sambonet Pierluigi Coppo che annunciava, alla luce degli sviluppi della vicenda Ginori, “di voler aggiornare il piano industriale mantenendo a Sesto Fiorentino la produzione del bianco”.
I Cobas Ginori, dichiarandosi stupiti, ricordano che,i n precedenza, Coppo avesse “dichiarato  il piano industriale per Ginori non potesse prescindere dall’esternalizzazione delle produzioni del bianco  presso lo stabilimento Rosenthal in Germania, avendo considerato i costi di produzione a Sesto troppo alti. Tale scelta, ribadita anche al momento della presentazione dell’offerta relativa all’acquisizione di Richard Ginori, era considerata assolutamente strategica e a fondamento di tutto il progetto”. I Cobas sottolineano la loro convinzione che “Sambonet sia interessata all’acquisizione del marchio Richard Ginori, e che preveda nel tempo un progressivo ridimensionamento dell’attività a Sesto Fiorentino, fino al solo mantenimento di produzioni residuali e di mera testimonianza, se non alla definitiva scomparsa di Richard Ginori”.