Sesto Fiorentino: i lavoratori della coop Kcs di Villa Solaria presidiano la Asl

SESTO FIORENTINO – Un drappello di lavoratori della Rsa di Villa Solaria sta presidiando in questo momento l’ingresso della Asl di via Gramsci. La giornata di sciopero e presidio è stata decisa per “mantenere alta l’attenzione- ha spiegato Gianni Elmi Andretti (Fisascat-Cisl) – visto che ancora la società Kcs Caregiver non ha riconosciuto i diritti […]

SESTO FIORENTINO – Un drappello di lavoratori della Rsa di Villa Solaria sta presidiando in questo momento l’ingresso della Asl di via Gramsci. La giornata di sciopero e presidio è stata decisa per “mantenere alta l’attenzione- ha spiegato Gianni Elmi Andretti (Fisascat-Cisl) – visto che ancora la società Kcs Caregiver non ha riconosciuto i diritti connessi al livello C2 per operatore socio sanitario ai suoi dipendenti”.
Come si ricorderà, i lavoratori della casa di riposo da tempo protestano perché Kcs, dopo aver vinto la gara d’appalto ed iniziato a gestire la Rsa, non ha riconosciuto per i dipendenti il regime contrattuale che invece era già erogato dalla precedente cooperativa sociale. Ieri, la Kcs ha perduto l’ultima la gara d’appalto  e a gestire la struttura dovrebbe tornare la cooperativa precedente; i lavortori aspettano però ancora un riconoscimento. E gli arretrati. “C’è anche da dire che la Kcs a suo tempo aveva vinto la gara d’appalto con un progetto per la Rsa che poi non ha rispettato- afferma Emma De Lucia, delegata Cisl- come lavoratori siamo fiduciosi, anche se Kcs ha contenziosi aperti in tutta la Toscana e ancora nessuna sentenza”. In tutto, alla casa di riposo lavorano circa 70 persone, un blocco composto da infermieri, animatori, fisioterapisti, addetti all’assistenza, parrucchiera, podologa, psicologa, lavanderia e servizi di pulizia.
“Se l’azienda conferma le sue posizioni- scrivono in un volantino congiunto Cgil e Cisl- si preannuncia un nuovo presidio per il 30 agosto 2012 e ulteriori giornate di sciopero fino a quando non saranno garantiti i diritti dei lavortori”.