Sesto Fiorentino: il caso Stefan, a casa senza stipendio nè maternità per le ex lavoratrici

SESTO FIORENTINO – Sta peggiorando la situazione dei lavoratori di Stefan (quasi tutte donne) dopo la chiusura del negozio di Sesto Fiorentino e la messa a casa di otto persone e dopo che gli stipendi non sono stati pagati da luglio scorso. La situazione si è aggravata perchè l’azienda avrebbe intenzione di non pagare né […]

il presidio davanti a Stefan
a Sesto Fiorentino

SESTO FIORENTINO – Sta peggiorando la situazione dei lavoratori di Stefan (quasi tutte donne) dopo la chiusura del negozio di Sesto Fiorentino e la messa a casa di otto persone e dopo che gli stipendi non sono stati pagati da luglio scorso. La situazione si è aggravata perchè l’azienda avrebbe intenzione di non pagare né le mensilità arretrate né la maternità. “L’azienda – spiegano alcune lavoratrici, ha depositato presso il Tribunale di Prato Ricorso ex art.161c.6 Regio Decreto 16 Marzo 1942 n.267, un c.d. concordato preventivo e sulla base di questo l’azienda tramite i suoi avvocati ritiene di avere il diritto di non pagare le mensilità arretrate e cosa ancor più grave di non pagare la maternità”.

Lo sconcerto da parte delle lavoratrici di Stefan è totale. Una fra tante le storie di queste persone che si sono ritrovate da un giorno all’altro sulla strada è quella di una ex lavoratrice dell’empolese. “Come è possibile – si chiede Veronella Sernissi – che la Stefan per risanare la propria azienda utilizzi i soldi che l’Inps versa per me in quanto lavoratrice madre di due gemelli. Dall’ufficio Stefan fanno sapere che è la legge che consente il venir meno del diritto alla maternità a fronte del concordato preventivo”. Per ora, però le lavoratrici non ricevono alcuna risposta alla domanda. “Andrò insieme alle altre mie colleghe in maternità all’ispettorato del lavoro – prosegue Sernissi – a far presente la situazione e a cercare per l’ennesima volta di ottenere il pagamento diretto da parte dell’Inps”. Tutto questo, spiegano le lavoratrici, richiederà tempo. “Ed io – conclude Sernissi – sarò senza stipendio per un altro mese”.