Sesto Fiorentino: il Tribunale condanna la Ginori, “i Cobas avevano diffuso notizie non diffamatorie”

SESTO FIORENTINO – Il Tribunale di Firenze ha accolto il ricorso dai delegati sindacali Cobas della Richard Ginori che si erano opposti, con il patrocinio dell’avvocato Marco Ronchi, ai provvedimenti di sospensione dal lavoro inflitti a tre sindacalisti per aver rilasciato dichiarazioni alla stampa considerate diffamatorie nei confronti dell’azienda. Di conseguenza i provvedimenti sono nulli […]

SESTO FIORENTINO – Il Tribunale di Firenze ha accolto il ricorso dai delegati sindacali Cobas della Richard Ginori che si erano opposti, con il patrocinio dell’avvocato Marco Ronchi, ai provvedimenti di sospensione dal lavoro inflitti a tre sindacalisti per aver rilasciato dichiarazioni alla stampa considerate diffamatorie nei confronti dell’azienda. Di conseguenza i provvedimenti sono nulli e lo stesso tribunale ha condannato la Ginori al pagamento delle spese legali e al risarcimento delle mancate retribuzioni. Nell’estate 2011 i Cobas diffusero un cominicato cui cui si dichiaravano preoccupati per un impoverimento qualitativo dei prodotti conseguenza del tentativo aziendale di riorganizzare la produzione cercando di ridurre i costi. “Le dichiarazioni rese in sede di interrogatorio – si legge nel dispositivo della sentenza – consentono di ritenere dimostrato che le dichiarazioni rese alla stampa sono limitate a riferire il contenuto dei comunicati sindacali prodotti in atti e che non hanno nessun contenuto offensivo né riportano notizie palesemente false”  e  “le notizie pubblicate non sono oggettivamente diffamatorie, avendo reso noto ai lettori l’azione del sindacato Cobas all’interno dell’azienda ed i timori e le ragioni poste a fondamento dell’atteggiamento del sindacato nei confronti della politica economica dalla società”.
“La decisione del Tribunale di Firenze è importante – si legge in una nota dei Cobas – perché oltre a dimostrare che i provvedimenti erano illegittimi, ribadisce il diritto del sindacato ad esprimere opinioni e considerazioni circa l’operato delle  aziende”. “Era chiaro a tutti che con quei provvedimenti l’azienda tentava di aprire un percorso che avrebbe condotto al licenziamento di quei delegati – conclude la nota dei Cobas – e su tutta la vicenda pesa ancora che allora nessun sinadacato né tantomeno le istituzioni spesero una parola di solidarietà e di contrarietà all’iniziativa di Richard Ginori e in particolare dell’Ad Mario Lorenzoni, che invece continuò ancora per molto tempo a godere del loro sostegno”.