Sesto Fiorentino: Jacopo Alberti (Lega) chiede controlli periodici sulla regolarità degli immobili occupati da cinesi all’Osmannoro

SESTO FIORENTINO – Il candidato al Senato per la Lega Jacopo Alberti è intervenuto sul blitz della Guardia di finanza in alcuni capannoni dell’Osmannoro. “Finalmente anche a Sesto Fiorentino – dice Alberti – si sono fatte rispettare le leggi italiane, di questo ne sono contento visto che la sinistra da sempre agevola certi insediamenti stranieri […]

SESTO FIORENTINO – Il candidato al Senato per la Lega Jacopo Alberti è intervenuto sul blitz della Guardia di finanza in alcuni capannoni dell’Osmannoro.
“Finalmente anche a Sesto Fiorentino – dice Alberti – si sono fatte rispettare le leggi italiane, di questo ne sono contento visto che la sinistra da sempre agevola certi insediamenti stranieri che non portano certamente ricchezza per il nostro territorio. Questa situazione difficile in alcune zone delle Piana per la presenza di numerose ditte straniere, e’ stata negli scorsi anni, più volte affrontata anche con alcune denunce da parte di consiglieri comunali di centrodestra”.

Alberti esprime comprensione per “le difficoltà degli amministratori che hanno a disposizione poche risorse per garantire più controlli”. Il candidato della Lega spiega di aver ricevuto numerose richieste di aiuto che chiedevano l’intervento per affrontare e tenere sotto controllo la situazione.

“C’è stata a mio avviso troppa superficialità degli amministratori locali nell’affrontare un fenomeno che ormai ha assunto dimensioni preoccupanti – sostiene Alberti – è l’ora di rimediare a questa situazione spiacevole presente da anni perché queste aziende straniere sul territorio che non rispettano le regole, vanno a danneggiare il nostro tessuto economico produttivo già in forte difficoltà per la crisi presente”. L’esponente della Lega propone un’azione determinata delle forze politiche nell’area della Piana dove la situazione venga monitorata con regolari controlli periodici ed auspica che “la politica non può stare immobile senza intervenire su una globalizzazione senza regole”.