Sesto Fiorentino: Richard Ginori, adesso il gioco dei rilanci. Fino a venerdì

SESTO FIORENTINO – Il confronto tra Lenox e Sambonet ormai dura da mesi e, nonostante l’apertura odierna delle buste, la partita non è ancora chiusa: c’è tempo finoa venerdì per rilanciare (come al poker) per aggiustare le offerte fino ad un punto tale che i liquidatori possano assumere la decisioni finale. Se Sambonet offre 5,1 […]

SESTO FIORENTINO – Il confronto tra Lenox e Sambonet ormai dura da mesi e, nonostante l’apertura odierna delle buste, la partita non è ancora chiusa: c’è tempo finoa venerdì per rilanciare (come al poker) per aggiustare le offerte fino ad un punto tale che i liquidatori possano assumere la decisioni finale. Se Sambonet offre 5,1 milioni di euro e sostiene un piano industriale che, in altre parole, significherebbe la smobilizzazione dell’azienda sestese nel giro di 5-10 anni spostando in Germania le produzioni, gli americani della Lenox mettono sul piatto 13 milioni di euro e la promessa che la produzione rimanga a Sesto anche se cambiando nome alla manifattura (che diventerebbe Apulum). I liquidatori non possono non accettare la cifra più alta che permetterebbe un migliore imbocco sul Sunset Boulevard della procedura concordata con il Tribunale di Firenze. Ma nelle prossime 72 ore la posta e il banco potrebbero cambiare magari con un rilancio economico tale che i vercellesi potrebbero superare l’interesse suscitato dagli statunitensi. Tra preoccupazioni e speranze fuori dal gioco rischiano di rimanere quei 330 lavoratori che, con le loro famiglie, ancora non sanno quale destino li attenderà.

Di certo Sesto non sarà più come prima e neanche la bastonata del 1953 quando centinaia di lavoratori furono allontanati dalla manifattura incise così tanto sull’economia locale come rischia di essere la situazione attuale della Ginori: sessant’anni fa la fuoriuscita da tanta manodopera dalla Ginori permise la nascita di una piccola imprenditoria locale che fece la fortuna dei sestesi, di tanti sestesi. Oggi, comunque si giri la frittata, chi perderà saranno tutti. Tranne i soliti che non perdono mai.

D. C.