Sesto Fiorentino: “La Ginori ai suoi lavoratori”. Casa Pound propone la cooperativa per i dipendenti

SESTO FIORENTINO – La “chiusura” della Ginori è “una gravissima perdita non solo per il tessuto occupazionale e produttivo della provincia di Firenze ma anche per la storia della nostra città”. Lo si legge in un comunicato di Casa Pound che ricorda come “nel marzo 2011 appena diciassette mesi fa, era stato inaugurato il terzo […]

SESTO FIORENTINO – La “chiusura” della Ginori è “una gravissima perdita non solo per il tessuto occupazionale e produttivo della provincia di Firenze ma anche per la storia della nostra città”. Lo si legge in un comunicato di Casa Pound che ricorda come “nel marzo 2011 appena diciassette mesi fa, era stato inaugurato il terzo forno chiuso da anni a dimostrazione di una situazione di ordini florida e piena di aspettative positive. E invece, in meno di un anno, tutte le speranze, tutte le migliori previsioni sono state disattese. E’ stata scaricata la colpa sulle banche e sulla stretta creditizia, è stata data la colpa alla concorrenza estera che può utilizzare manodopera a bassissimo costo, ma a fronte di tanti discorsi e tante scuse l’unica certezza è che ci sono 70 milioni di debiti che hanno soffocato l’impresa e che l’hanno portata sull’orlo del fallimento”.

Casa Pound auspica che gli organi preposti “acclarassero le eventuali responsabilità di amministratori e soci in questa rovinosa debacle imprenditoriale”.

Per salvare i posti di lavoro Casa Pound propone che i 330 lavoratori della Ginori seguano l’esempio del le Fonderie Zen di Padova: “con l’aiuto delle istituzioni locali, dei fornitori e del mondo imprenditoriale – si legge in una nota – la soluzione sarebbe percorribile. La scelta di affidare la gestione direttamente ai lavoratori, costituiti in società lucrativa o in cooperativa, è soltanto questione di coraggio e lungimiranza, doti tanto apprezzabili quanto scarse al giorno d’oggi”.