Sfiducia a Biagiotti. Applausi, fischi e “maleparole” per l’assemblea del Pd

SESTO FIORENTINO – Una piazza piena. La nuova e bella piazza IV Novembre ieri sera ha accolto uno dei momenti più delicati della storia di Sesto. Difficile dire quante persone ci fossero, forse 500 nel momento di maggior presenza, forse meno, forse di più. Forse erano i soliti 500 che hanno seguito gli incontri estivi […]

SESTO FIORENTINO – Una piazza piena. La nuova e bella piazza IV Novembre ieri sera ha accolto uno dei momenti più delicati della storia di Sesto. Difficile dire quante persone ci fossero, forse 500 nel momento di maggior presenza, forse meno, forse di più. Forse erano i soliti 500 che hanno seguito gli incontri estivi di questa brutta pagina politica (assemblea a Colonnata, incontro in piazza Vittorio Veneto e ieri in piazza IV Novmbre). Poco dopo le 21.30 il commissario del Pd Lorenzo Becattini ha preso la parola raccontando i giorni e gli incontri avuti appena arrivato a Sesto dopo le dimissioni del segretario Camilla Sanquerin.

“Ero a Roma in Parlamento quando ho saputo che dovevo fare questa cosa martedì scorso e sono arrivato a Sesto – ha raccontato Becattini – e ho incontrato subito il sindaco Sara Biagiotti. La prima sera ho ascoltato e poi mercoledì ho voluto parlare con Sanquerin. Giovedì mi sono confrontato con il sindaco. Lei ha manifestato il desiderio di trovare una via d’uscita. Poi sabato ho incontrato altre persone. Questa è un’assemblea che dovevo fare. Ho chiesto di spostare il consiglio comunale di una settimana ma ho capito che non è possibile”.

Becattini ha parlato di serietà e di responsabilità e di politica. “Ho voluto dare un esempio di serietà la politica è stata inventata per trovare la soluzione – ha detto il commissario del Pd – la città è più importante della politica”.

In camicia bianca e jeans, Becattini si è presentato, raccontando la sua storia, il suo passato e il suo “tentativo di ricomporre la frattura”.  Questo è il mio compito ha aggiunto, questo è il compito della politica, ha ribattuto. “Il sindaco ha manifestato un cambio di passo – ha detto Becattini – Ora è venuto momento di un incontro ed è auspicabile un buon esito”. E gli applausi si sono levati mentre Becattini ricordava che “oggi ci siamo visti con la segretaria uscente e Sara”.

Accanto al palco alcuni assessori di Campi Bisenzio, più dietro tra il pubblico il segretario del Pd di Calenzano Gianluca Ferretti e Vanessa Boretti. Ex consiglieri comunali, attuali consiglieri comunali, gli assessori della giunta Biagiotti. In fondo il direttore della Caritas Alessandro Martini. E tanti volti noti e meno noti, dipendenti comunali e famiglie intere.

“Quando si mette da parte l’orgoglio e il sindaco è quello che ha fatto” ha detto Becattini chiedendo al pubblico di farle un applauso che subito è arrivato.”Cosa deve fare un sindaco? – ha chiesto con enfasi e quasi rassegnazione Becattini – Questa è la politica. Oggi il confronto non è stato possibile. Negoziare penso sia sempre bene. Ho analizzato la mozione d sfiducia. E’ un atto estremo. Sono venuto a Sesto anche per tentare una cosa impossibile. Ultimo appello a tutti fatelo almeno in onore di un galantuomo che s chiamava Pilade Biondi”.

Becattini ha aperto agli interventi chiedendo di stare nei 5 minuti per dare a chi lo aveva chiesto la possibilità di parlare. C’è chi ha superato il limite e ha colto l’occasione per affrontare altri temi (importanti). Il primo a salire sul palco è stato Giulio Mariani (ex capogruppo e uno dei firmatari della mozione di sfiducia). Il suo intervento, accalorato, ha avuto momenti di applausi e di proteste. Più duro è stato Andrea Guarducci (come Mariani consigliere firmatario della mozione e come Mariani presente anche nel consiglio comunale del sindaco precedente). “Sara le tue dimissioni saranno il punto da dove ripartire. Anch’io sono disposto ad andare via”. E’ poi intervenuta Diana Kapo (attuale capogruppo Pd), Damiano Sforzi, Camilla Sanquerin, Alessandro Baldi (presidente della Pro Loco) che ha sostenuto Sara Biagiotti. “Non è che il sindaco Biagiotti è stata imposta – ha spiegato Baldi – E’ stato scelto dal Pd che ha scelto di non fare le primarie”. Ancora più duro è stato l’intervento di Antonio Sacconi (tra i firmatari della mozione di sfiducia uno dei due consiglieri Pd che hanno votato contro sul Bilancio). Parole pesanti che hanno sollevato le proteste, anche del sindaco Biagiotti rimasta fino ad allora, misurata ad ascoltare. Sacconi ha fatto pesanti accuse terminando l’intervento tra le proteste.

Sono intervenuti alcuni simpatizzanti e scritti. Fabio Incatasciato responsabile del Pd metropolitano ha sottolineato i “due fatti importanti: la lettera del sindaco e la mancanza di tempo”. “Se un sindaco viene mandato a casa su fatti ordinari il partito perde – ha spiegato Incatasciato – la scadenza è quella del 21 luglio. Cosa accadrà dopo?  Questa scadenza chi ce l’ha data? Chiedo una assunzione responsabilità”.

Numerosi gli interventi che si sono alternati riscuotendo (comunque) gli umori della platea. L’assemblea è terminata dopo l’una di notte.